2016-09-10 13:30:00

Chiesa Colombia: partecipare a referendum in modo responsabile


Una Giornata di preghiera, da celebrarsi il 29 settembre, “per chiedere a Dio il dono della pace ed il nostro impegno a costruirla”: a promuovere l’iniziativa è la Conferenza episcopale della Colombia (Cec), a pochi giorni dal referendum del 2 ottobre, con il quale la popolazione dovrà accettare o meno gli accordi tra il governo e le Farc (Forze armate rivoluzionarie), raggiunti dopo 50 anni di conflitto.

Referendum richiede responsabilità, i credenti non siano indifferenti
“Invitiamo tutte le comunità cattoliche del Paese – si legge in una comunicato dei vescovi, diffuso sul loro sito web - ad una preghiera prolungata davanti al Santissimo Sacramento per chiedere l’illuminazione delle coscienze, la riconciliazione tra i colombiani e le misure necessarie per sradicare le radici della violenza”. Il referendum, aggiungono i presuli, è un momento che richiede “grande responsabilità ed impegno”, soprattutto per i credenti che “non possono assumere un atteggiamento di indifferenza o disinteresse di fronte a tale processo”.

Voto di coscienza significa scelta libera per il bene comune
Per questo, richiamando quanto già affermato in passato, la Cec chiede al popolo colombiano di partecipare alla votazione “in modo responsabile, informato e con coscienza, esprimendo liberamente la propria opinione”, con il fine ultimo di “costruire la pace e la riconciliazione”. Allo stesso tempo, i vescovi sottolineano di “essere chiamati, in quanto pastori, a rispettare la coscienza di ciascuno ed il diritto inalienabile di esprimere il proprio parere”, perché “non vi può essere vera democrazia se tale diritto non è tutelato”. “Voto di coscienza”, pertanto, significa che “dopo opportuno discernimento, indipendentemente da qualsiasi pressione esterna o schieramento, si attua una libera scelta, pensando al bene comune”.

I punti centrali dell’accordo governo-Farc
​Al referendum del 2 ottobre, i colombiani dovranno dare il loro parere sugli accordi di pace raggiunti il 23 giugno scorso a Cuba, dopo quattro anni di negoziati. Punti centrali dell’intesa sono il cessate-il-fuoco; la consegna delle armi da parte delle Farc in cambio della loro  trasformazione in un movimento legale; la creazione di una commissione speciale per sostenere la riconciliazione nazionale;  il risarcimento per le vittime e l’istituzione di un tribunale speciale per perseguire e punire i responsabili dei crimini commessi durante il conflitto armato. Per essere valido, il referendum dovrà raggiungere il quorum del 13% degli aventi diritto al voto. (I.P.)








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