Una Giornata di preghiera, da celebrarsi il 29 settembre, “per chiedere a Dio il dono della pace ed il nostro impegno a costruirla”: a promuovere l’iniziativa è la Conferenza episcopale della Colombia (Cec), a pochi giorni dal referendum del 2 ottobre, con il quale la popolazione dovrà accettare o meno gli accordi tra il governo e le Farc (Forze armate rivoluzionarie), raggiunti dopo 50 anni di conflitto.
Referendum richiede responsabilità, i credenti non siano indifferenti
“Invitiamo tutte le comunità cattoliche del Paese – si legge in una comunicato dei
vescovi, diffuso sul loro sito web - ad una preghiera prolungata davanti al Santissimo
Sacramento per chiedere l’illuminazione delle coscienze, la riconciliazione tra i
colombiani e le misure necessarie per sradicare le radici della violenza”. Il referendum,
aggiungono i presuli, è un momento che richiede “grande responsabilità ed impegno”,
soprattutto per i credenti che “non possono assumere un atteggiamento di indifferenza
o disinteresse di fronte a tale processo”.
Voto di coscienza significa scelta libera per il bene comune
Per questo, richiamando quanto già affermato in passato, la Cec chiede al popolo colombiano
di partecipare alla votazione “in modo responsabile, informato e con coscienza, esprimendo
liberamente la propria opinione”, con il fine ultimo di “costruire la pace e la riconciliazione”.
Allo stesso tempo, i vescovi sottolineano di “essere chiamati, in quanto pastori,
a rispettare la coscienza di ciascuno ed il diritto inalienabile di esprimere il proprio
parere”, perché “non vi può essere vera democrazia se tale diritto non è tutelato”.
“Voto di coscienza”, pertanto, significa che “dopo opportuno discernimento, indipendentemente
da qualsiasi pressione esterna o schieramento, si attua una libera scelta, pensando
al bene comune”.
I punti centrali dell’accordo governo-Farc
Al referendum del 2 ottobre, i colombiani dovranno dare il loro parere sugli accordi
di pace raggiunti il 23 giugno scorso a Cuba, dopo quattro anni di negoziati. Punti
centrali dell’intesa sono il cessate-il-fuoco; la consegna delle armi da parte delle
Farc in cambio della loro trasformazione in un movimento legale; la creazione di
una commissione speciale per sostenere la riconciliazione nazionale; il risarcimento
per le vittime e l’istituzione di un tribunale speciale per perseguire e punire i
responsabili dei crimini commessi durante il conflitto armato. Per essere valido,
il referendum dovrà raggiungere il quorum del 13% degli aventi diritto al voto. (I.P.)
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