2016-09-09 14:48:00

Test nucleari Nord Corea: convocato Consiglio di Sicurezza Onu


La Corea del Nord ha compiuto il suo quinto test nucleare ed è bufera a livello internazionale: il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha deciso di convocare una riunione d'urgenza, dopo le proteste di Russia e Stati Uniti. Anche Nato e Unione Europea hanno definito l'ennesima provocazione "inquietante" e in violazione di tutti gli obblighi internazionali. La preoccupazione è condivisa da Seul e dal Giappone che ha deciso per un nuovo sistema di sanzioni unilaterali. La Cina protesta in modo formale, ma Pyongyang ribatte: "Abbiamo testate da montare su missili strategici di vari formati". Gabriella Ceraso ha chiesto un commento a Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo:

R. – Quanto emerge esprime la volontà del governo nordcoreano di proseguire in questa escalation di test nucleari, di proseguire nel suo braccio di ferro con la comunità internazionale, anche se alcuni mesi fa avevano annunciato di aver realizzato la bomba all’idrogeno e su questo invece ci sono molti dubbi.

D. – Ma quando si dice di una potenza sprigionata quasi pari a quella di Hiroshima, è un dato rilevante?

R. – Direi di no, perché le bombe che sono state realizzate nel corso dei decenni successivi sono bombe decisamente molto forti, però considerati gli effetti che queste due piccole bombe sganciate nel 1945 hanno prodotto, ci rendiamo conto che comunque sono armi di distruzione di massa estremamente pericolose.

D. – Ma si può fare una stima della consistenza dell'arsenale nucleare nordcoreano?

R. – Dunque, qui troviamo le ipotesi più diverse: non si sa esattamente quanti vettori abbiano effettivamente, in grado di portare queste testate: si dice di 10, 26, 48 … in realtà il numero esatto non si ha. Ma sono vettori, missili in grado di minacciare dalla Nord Corea non solo in terra di Russia ma addirittura arrivare in Europa centrale.

D. – Quindi, diciamo che c’è la possibilità di applicare le testate a missili strategici e di lanciare questi missili con un raggio d’azione seriamente preoccupante?

R.- Sì, sicuramente questo c’è. Però, ripeto, le notizie non sono certe. Sappiamo che il regime spesso nel corso degli anni ha fatto affermazioni di tipo più propagandistico che sostanziale. Comunque, anche la stessa minaccia è una minaccia più politica che propriamente militare e strategica: un ipotetico attacco condotto con 10 o 20 testate nucleari non è certo in grado di poter fronteggiare una risposta distruttiva che potrebbe essere di centinaia di testate nucleari.

D. – Seul oggi ha detto: “Guadagnerà così solo più sanzioni e più isolamento e andrà verso l’autodistruzione, se continua con questa accelerazione”. Sanzioni e isolamento, contano o non contano? Perché se il processo di potenziamento comunque va avanti …

R. – Le sanzioni spesso e volentieri vanno a colpire altri settori dell’economia nazionale della Corea del Nord. Devo dire che le sanzioni non hanno avuto effetto sui programmi nucleari degli altri Paesi che sono dotati di queste armi e che sono al di fuori del Trattato di non-proliferazione nucleare. E’ probabile che la prospettiva possa essere quella di tentare un dialogo diretto con gli Stati Uniti proprio per mettersi a tavolino e discutere ipotesi di altro genere.








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