2016-09-08 12:47:00

Vescovi Vietnam consultati da autorità su Legge sulle religioni


Apprezzamento per i progressi rispetto alla versione precedente presentata nel 2015, ma anche alcune richieste di modifica di alcuni articoli. È un giudizio in chiaroscuro quello espresso dai vescovi vietnamiti sulla nuova bozza della Legge sui credi e le religioni. Il testo, presentato dal Governo di Hanoi lo scorso 17 agosto, è stato sottoposto dall’Assemblea nazionale alla valutazione delle organizzazioni religiose del Paese, tra le quali la Chiesa cattolica, che ha risposto con una lunga lettera preparata dal Comitato permanente della Conferenza episcopale.

Apprezzamento per la decisione delle autorità di consultare le comunità religiose
Nella lettera, tradotta in francese dall’agenzia Eglises d’Asie, i vescovi esprimono apprezzamento per il fatto che l’Assemblea nazionale abbia voluto consultare le organizzazioni religiose “un punto importante – affermano - che mostra un atteggiamento rispettoso dei legislatori nei confronti delle organizzazioni e delle persone coinvolte dal provvedimento”, anche se essi si rammaricano per i tempi stretti concessi dalle autorità per preparare la risposta.

Sì al riconoscimento della personalità giuridica delle organizzazioni religiose
La lettera, firmata dal vice-segretario della Conferenza episcopale mons. Nguyen Van Kham, inizia quindi con l’elenco delle novità giudicate positive del nuovo testo, a cominciare dal riconoscimento della personalità giuridica “delle organizzazioni religiose e delle istituzioni che da esse dipendono”. In secondo luogo, i vescovi vietnamiti giudicano positivamente la sostituzione del termine “registrazione” delle iniziative delle organizzazioni religiose da parte dello Stato - presente nel precedente testo -  con “comunicazione” o “proposta”, anche se – si osserva - “non basta cambiare una parola, ma occorre modificare un modo di vedere e di fare”, perché “la libertà religiosa è un diritto umano fondamentale non una grazia concessa dallo Stato”.

Il riconoscimento del diritto di aprire istituti educativi
Inoltre, rispetto all’Ordinanza del 2004 sui credi e le religioni - evidenzia la lettera - la nuova legge sottolinea il diritto di presentare denuncia per fatti riguardanti la fede e la religione. Il quarto aspetto degno di nota, secondo i presuli, è infine il diritto riconosciuto alle organizzazioni religiose “di fondare istituti educativi conformi al sistema educativo nazionale”. In questo modo, osservano,  “si dà ad esse l’opportunità “di dare il proprio contributo nel campo dell’istruzione e della sanità, nell’interesse di tutta la società”.

Le proposte di correzione ad alcuni articoli
​La seconda parte della lettera espone invece una dettagliata serie di proposte di modifica a diversi articoli, volte a prevenire eccessive ingerenze da parte dello Stato e quindi a garantire maggiori diritti e libertà di azione alle organizzazioni religiose. Tra questi, l’articolo riguardante il restauro degli edifici di culto, che non prevede nulla circa la costruzione di nuove strutture religiose. I vescovi chiedono quindi che “dove ci siano 50 o 100 persone della stessa fede, sia consentito costruire un nuovo luogo di culto”. (A cura di Lisa Zengarini)








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