2016-09-08 12:44:00

Chiesa Sudafrica: nella crisi finanziaria tutelare i poveri


Resta critica la crisi finanziaria in Sudafrica: dopo il licenziamento del precedente Ministro delle finanze, Nhlanha Nene, avvenuto lo scorso dicembre, ora è il suo successore, Pravin Gordhan, ad essere a rischio nel suo incarico. Il Ministro è stato, infatti, interrogato dagli “Hawks”, un reparto investigativo della polizia sudafricana, specializzato in crimini organizzati e reati finanziari. Al centro dell’indagine, un presunto abuso compiuto da un’unità di intelligence del Ministero delle finanze per raccogliere informazioni finanziarie su diversi politici, tra cui il Capo dello Stato, Jacob Zuma. La notizia dell’inchiesta ha provocato una caduta del “rating” sudafricano, ovvero dell’affidabilità finanziaria del Paese dalla quale dipendono i tassi d’interesse.

Allarme per le conseguenze negative della crisi
Di fronte a questa drammatica situazione, la Chiesa fa sentire la sua voce, attraverso mons. Abel Gabuza, presidente della Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale locale (Sacbc). In una nota diffusa sul sito della Sacbc, in particolare, il presule lancia l’allarme per le conseguenze negative che tale crisi può avere sui poveri: “Nel contesto attuale di fragilità economica e considerate le enormi difficoltà che i più indigenti devono già affrontare – scrive mons. Gabuza – è eticamente inappropriato che i leader politici creino incertezza in ambito finanziario e diminuiscano la credibilità economica nazionale”.

Lottare contro la corruzione
Di qui, l’appello alle istituzioni a “fare di più” per risolvere la situazione: “Chiediamo al Capo dello Stato di intervenire in questa fase di stallo per rassicurare il Paese che l’indagine contro il Ministro delle finanze non è motivata da ragioni politiche”. “Sono in gioco gli interessi economici nazionali e le vite dei poveri – aggiunge mons. Gabuza – Per questo, chiediamo al presidente di offrire al Paese un maggior livello di sicurezza, affinché l’inchiesta degli Hawks sul Ministro delle finanze non risulti essere solo uno stratagemma per rimuovere Gordhan ed indebolire la lotta alla corruzione ed alla governance inefficiente”.

Non usare le istituzioni a scopo personale o di partito
Ribadendo, poi, che “tutti i sudafricani, tra cui i Ministri delle finanze, non sono al di sopra delle legge”, tuttavia il responsabile di Giustizia e pace lancia un forte appello ai leader politici “contro l’uso di organismi statali e giudiziari per combattere battaglie di partito o per difendere interessi personali, senza tenere conto delle conseguenze di tali azioni sull’economia nazionale e sui settori più svantaggiati”.

Dare priorità al bene comune del Paese
Da ricordare che, recentemente, anche il Jesuit Institute South Africa si è detto seriamente preoccupato per la tensione tra Gordhan e Zuma. “Il governo del Presidente – si legge in una nota diffusa nei giorni scorsi - dimostra una leadership autoreferenziale, che non si cura del bene comune”. Di qui, l’appello al capo dello Stato affinché “metta al primo posto l’economia del Paese in difficoltà”. (I.P.)








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