2016-09-07 12:12:00

Siria. Opposizione: attacco governativo con gas cloro ad Aleppo


A parlare sono le immagini delle vittime più piccole della guerra in Siria. Bambini che tossiscono, che faticano a respirare, che piangono. L’opposizione siriana e alcuni soccorritori della parte orientale di Aleppo, controllata dai ribelli e assediata dalle forze lealiste, hanno denunciato un nuovo attacco con gas cloro da parte delle forze governative nella zona. Al Jazeera parla di un morto e decine di intossicati, forse un'ottantina nel quartiere di Al Sukkari. Giada Aquilino ha intervistato Ferruccio Trifirò, professore emerito all'Università di Bologna e membro del comitato scientifico dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw):

R. – I vertici dell’Opcw (Organization for the Prohibition of Chemical Weapons) e dell’Onu avevano mandato una lettera ad Assad perché firmasse l’accordo per le armi chimiche di Damasco. Dopo aver firmato l’intesa con l’organizzazione, Assad avrebbe dovuto distruggere subito tutte le armi chimiche. E infatti le armi chimiche nel giugno del 2014 sono state distrutte. Ora il problema è: in questo accordo sulle armi chimiche sono contemplati vari tipi di armi chimiche. Ci sono sostanze chimiche che vengono utilizzate solo per produrre armi chimiche: si tratta di quelle che erano in Siria e sono passate per Gioia Tauro nella fase di distruzione. Questa è la prima classe di sostanze e sono sicuro che siano state distrutte: sono state distrutte su una nave americana che aveva strumenti particolari per farlo, trasformandole in sostanze tossiche ma che non fossero armi chimiche. La seconda classe delle armi chimiche è data da sostanze che hanno un piccolo utilizzo anche per attività non chimiche. Di queste ce n’erano in Siria, ma poi sono state mandate direttamente in Germania e in Norvegia per essere distrutte. Poi c’è la terza classe, di cui si fa un grande uso nell’industria chimica, come il cloro. Serve per fare disinfettanti, serve per fare il pvc (polivinilcloruro), si ottiene per elettrolisi del sale e serve per produrre ad esempio anche detergenti. Quindi il cloro è una sostanza che non è un’arma chimica, ma che può diventarlo. Ed è probabile che in Siria possano averla. Non è di fatto proibito avere tali sostanze: avrebbero sicuramente dovuto denunciarlo, ma non è proibito avere del cloro.

D. – Le testimonianze parlano di immagini di bambini che tossiscono, che faticano a respirare, che piangono. Cosa provoca il gas cloro?

R. – Crea corrosione, crea questi effetti sulle persone; è altamente tossico. E’ stato utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale e ha fatto molti morti. Nell’accordo con l’Opcw sono state mandate fuori dalla Siria le armi chimiche vere e proprie, ma non queste perché ad esempio servono per disinfettare l’acqua…

D. – Proprio perché hanno un largo utilizzo, è facile quindi reperirle?

R. – E’ facile reperirle. Infatti, l’organizzazione controlla dove siano le relative produzioni.

D. – Che rischi ci sono in realtà come quella della Siria?

R. – Il rischio è che si possa utilizzarlo tranquillamente. L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche dovrebbe andare adesso a controllare queste altre sostanze. Il problema è quando ci sono sostanze tossiche in Paesi come la Siria, è difficile tenerle sotto controllo.

D. – Ma c’è da parte dell’Organizzazione per la proibizione di armi chimiche un impegno in tal senso?

R. – Adesso si stanno impegnando anche su questo punto. Di fronte a tali avvenimenti, è necessario inviare persone a controllare l’utilizzo anche di sostanze tossiche.








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