2016-09-04 13:10:00

G20 in Cina: si cerca un nuovo percorso di crescita globale


Si è aperto oggi a Hangzhou, in Cina, il G20 dei Paesi emergenti e più industrializzati. Sul tavolo un “nuovo percorso di crescita” per rilanciare l’economia mondiale, che ancora soffre della crisi del 2008. A margine dei lavori si sono svolti i primi incontri, dopo il tentato golpe di luglio, tra il presidente turco Erdogan, Obama e Merkel, mentre le istituzioni europee esprimono preoccupazione per la gestione dei flussi migratori. Il servizio di Michele Raviart:

Il presidente cinese Xi Jinping, nel discorso di apertura del G20 di Hangzhou, chiede misure per una crescita economica “robusta, sostenibile, bilanciata e inclusiva”, per un’economia che deve affrontare ancora “molte sfide e rischi”, a causa della volatilità dei mercati e della riduzione di commercio e investimenti.

Tante le dichiarazioni e gli incontri bilaterali a dominare la scena diplomatica a margine dei lavori. Il presidente americano Obama, al suo ultimo vertice da presidente, ha sottolineato al suo arrivo le differenze tra Stati Uniti e Cina nella tutela dei diritti umani e della libertà di stampa, dopo che all’aeroporto le autorità cinesi hanno impedito ai giornalisti americani di avvicinarsi al presidente. Lo stesso Obama ha poi incontrato il leader turco Erdogan e ha promesso aiuto ad Ankara nell’individuare i responsabili del fallito golpe e maggiore collaborazione nella lotta allo Stato Islamico.

Primo colloquio anche tra Erdogan e Angela Merkel. Tra i temi affrontati, la Siria e l’accordo tra Ue e Turchia sui migranti. E proprio sull’immigrazione è intervenuto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, secondo cui l’Europa sarebbe vicino al limite delle sue capacità di accoglienza. “Nel mondo ci sono 65 milioni di persone in fuga”, ha ricordato, e “la comunità del G20 deve condividere questa responsabilità”. Il presidente della Commissione europea Juncker ha invece lodato i risultati economici dell’Ue, che con una crescita dell’1,8 per cento supera Stati Uniti e Regno Unito.








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