2016-09-03 19:09:00

Ancora forti le scosse. Mons. Boccardo: tanta gente fuori casa


Ancora scosse di terremoto nell’Italia centrale, due quelle forti, di  magnitudo superiore a 4: la prima la notte scorsa nell’area di Perugia, la seconda, oggi poco dopo mezzogiorno, nel maceratese. Forte la paura, soprattutto per il crollo di mura e danni a strutture già colpite. Francesca Sabatinelli:

Sarebbero piccole nuove faglie all’origine dei sismi delle ultime ore, attivate hanno spiegato gli esperti, secondo l’andamento teorico noto.  La zona interessata è a Nord rispetto a quella più colpita nei giorni successivi al terremoto del 24 agosto. E si tratta di una zona con un sistema di faglie complesso, dicono i sismologi, che non escludono la possibilità di un “aftershock”, ossia una nuova scossa di dimensioni comparabili alla prima in assoluto, quella di 6.0. "La sequenza sismica continua – spiegano dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – ma  rispetto a ieri l'energia rilasciata da questi terremoti è aumentata”. Il trend quindi è cambiato e con le “due scosse da mezzanotte in poi di magnitudo 4.3 e 4.5 la sequenza ha ripreso un po’ di energia”. Il terremoto si è sentito nei tendoni degli sfollati, così come Norcia dove la paura è aumentata, e dove ora occorre di nuovo fare una stima dei danni, a causa dei crolli per le nuove scosse. L'arcivescovo di Spoleto-Norcia,mons.  Renato Boccardo, al microfono di Alessandro Guarasci:

R. - Gli edifici erano danneggiati e l’ulteriore scossa ha, da una parte o dall’altra, aggravato la situazione. La gente vive con la paura, perché le scosse continuano però manca la sicurezza. Tanta gente dorme fuori casa non tanto perché la casa è stata lesionata, ma per paura di essere sorpresi durante la notte da un’ulteriore scossa di terremoto. Adesso si sta aspettando che i tecnici della Protezione Civile facciano la valutazione e dicano fino a che punto le case possano tornare ad essere abitate oppure debbano essere sistemate.

D. - Lei come vede in questo momento la risposta delle istituzioni?

R. - Dobbiamo dire che a livelli diversi si è manifestata una grande vicinanza, un grande interesse. Gli organismi della Protezione Civile sono presenti sul luogo, le tende sono arrivate immediatamente. Ogni volta sento parole di apprezzamento e di gratitudine nei confronti dei diversi volontari, della protezione civile e di altre associazioni. Certo, ormai siamo alla vigilia dell’inverno e dunque c’è la preoccupazione di trovare una sistemazione adeguata in quanto le stesse tende no saranno sufficienti.

D. - Come avrà visto sicuramente c’è stata una vignetta molto pesante da parte di Charlie Hebdo, questo settimanale satirico francese. Qual è il suo sentimento in questo momento?

R. - È una cosa molto triste e di cattivo gusto. Il rispetto dell’altro, il rispetto del dolore altrui fa parte delle regole della convivenza civile. Per questo dico che è un episodio triste e di cattivo gusto che offende la memoria delle vittime del terremoto, le sensibilità e la sofferenza di tutti coloro che adesso portano sulla propria pelle le conseguenze.

Ad Accumoli intanto, dove oggi si è recato il commissario per la ricostruzione Errani, da domani i cittadini potranno fare domanda per andare ad alloggiare in  alberghi oppure per ricevere il bonus per organizzarsi autonomamente, in attesa delle case mobili che verranno consegnate tra sette mesi. La ricostruzione sarà lunga e non ci saranno miracoli, ha avvertito Errani, per il quale ci vorranno anni prima di poter vedere risorgere i paesi colpiti dal terremoto. Intanto però sembra prendere corpo  “Casa Italia”, il progetto pensato dal governo per mettere in sicurezza il territorio. Cgil, Cisl, Uil e Ugl e le imprese sono state convocate martedì prossimo a Palazzo Chigi per avviare le consultazioni. Oggi, intanto, ad Amatrice è stato riaperto il Ponte Tre Occhi, che permette di raggiungere il paese dalla Salaria.

 

La provincia di Rieti è un territorio a forte vocazione agricola. Tra le 650 aziende nel cratere del terremoto del 24 agosto scorso, circa il 90% ha subito danni, talvolta talmente pesanti da bloccare la produzione. Alessandro Guarasci:

Un intero comparto agricolo in ginocchio. Ora la Coldiretti si sta muovendo presso la Regione Lazio per far avere ad allevatori e coltivatori gli indennizzi. Carlo Picchi, dirigente locale dell’organizzazione:

“Hanno bisogno di mangimi per gli animali, perché i fienili sono crollati, così come tutti i punti dove avevano accumulato i prodotti per dar da mangiare al bestiame. Soprattutto coloro che hanno perso le stalle hanno bisogno in particolare di nuovi punti di ricovero per gli animali. Anche perché poi tra un po’ di tempo – un mese su per giù – farà molto freddo: l’inverno ad Amatrice è molto rigido”.

L’obiettivo è avere fino al 100% di quanto perso. Ed è il momento della solidarietà. Da venerdì a Roma e domenica in tutto il Lazio, i mercati “Campagna Amica” di Coldiretti, in vendita la caciotta salvamucche, formaggio prodotto con latte di Amatrice e zone vicine, il cui ricavato andrà agli agricoltori locali. Ancora Picchi:

“La maggior parte ha bovini da latte. Abbiamo già ripristinato il giro del latte, anche se la produzione non è più quella di prima perché l’animale è stressato ed impaurito. Quindi si produce molto meno latte rispetto a prima e ciò crea un grande danno al reddito di queste aziende e famiglie che vivono soltanto di agricoltura”.

E’ dunque urgente far ripartire la produzione il prima possibile.

 

 








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