Quattro militanti talebani hanno attaccato questa mattina presto, alle 5,30, la “Christian colony”, quartiere cristiano di Peshawar, città nel nord del Pakistan. Il laico cattolico Samuel Masih, padre di famiglia, è stato ucciso e altri due cristiani protestanti, impiegati come agenti civili di sicurezza, sono stati feriti: lo riferisce all'agenzia Fides il sacerdote cattolico padre Yunis Riaz, parroco della chiesa di St. Michael, nel cui territorio si trova la “Christian colony”. Nel successivo scontro a fuoco, sono rimasti feriti anche due soldati e un poliziotto, mentre i 4 militanti sono morti.
La dinamica dell'attacco
Raggiunto dalla Fides, padre Riaz, parroco da cinque anni a Peshawar, racconta così
quegli attimi concitati: “I quattro militanti erano appostati fuori dalla colonia.
Hanno atteso che il cancello si aprisse per far uscire Samuel, che doveva andare al
lavoro. A quel punto hanno iniziato a sparare, uccidendo Samuel e penetrando nella
colonia. Nello scontro a fuoco, i nostri due agenti civili di sicurezza sono stati
feriti. Ma hanno dato l’allarme e chiamato rinforzi. Sono arrivati i militari che
hanno continuato lo scontro a fuoco con i terroristi. Due di questi ultimi sono stati
uccisi dall'esercito. Altri due si sono fatti esplodere, dato che tutti e quattro
avevano giubbotti esplosivi, distruggendo una abitazione dove si erano asserragliati.
Ma senza fare altre vittime”.
La gente è impaurita ma forte nella fede
Il parroco continua: “Sono andato sul luogo, la gente è impaurita, siamo in lutto
per la morte di Samuel. Nella colonia vivono una trentina di famiglie cristiane, e
tra queste dieci sono cattoliche. E’ gente semplice, per la maggior parte sono lavoratori
nella pulizia degli uffici pubblici. E' gente con una fede forte: supereremo anche
questa".
I talebani vogliono distruggere la pace
“I talebani – conclude padre Riaz – colpiscono indiscriminatamente obiettivi civili
e militari, scuole e famiglie: vogliono distruggere la pace e avere visibilità, minacciando
le istituzioni. Resteremo uniti nel proteggere la pace sociale e religiosa. Come cristiani,
faremo la nostra parte, pregando e lavorando pacificamente, costruendo ogni giorno
la pace nella nostra vita quotidiana”.
Un secondo attentato è avvenuto poche ore dopo al tribunale di Mardan
Qui due kamikaze si sono fatti esplodere e hanno provocato una carneficina: il bilancio
aggiornato parla di 12 morti e oltre 50 feriti tra avvocati, polizia e civili. All'agenzia
AsiaNews alcuni politici, attivisti ed esponenti cristiani esprimono la loro condanna
delle violenze contro le minoranze religiose in Pakistan, sempre più oggetto di persecuzione
da parte dei radicali islamici. Joel Amir Bobby, ex parlamentare dell’Assemblea del
Punjab, esprime una “netta condanna dell’attacco terroristico contro la colonia cristiana.
È davvero meschino che i terroristi colpiscano i cristiani, che già vivono nella paura
e in precarie condizioni. Chiediamo che venga disposta subito la protezione della
colonia e in particolare delle chiese”. Rojar Randhawa, coordinatore di Caritas Pakistan,
lancia un appello al governo, affinchè garantisca “protezione contro i fanatici. Le
autorità devono proteggere tutti, cristiani e musulmani, dalle violenze perpetrate
da questi criminali settari”. (P.A.)
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