2016-08-30 12:58:00

Sisma, Carabinieri Tpc: gente ci chiede di salvare la loro arte


Il terremoto nell'Italia centrale del 24 agosto scorso ha distrutto anche un patrimonio culturale immenso. Dopo aver dato il loro contributo per salvare quante più persone dalle macerie, i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) hanno iniziato la conta dei danni ai beni artistici, con sopralluoghi anche nelle zone più a rischio. Ad Amatrice, Eugenio Murrali ha chiesto al colonnello Antonio Coppola cosa abbiano fatto e cosa faranno per salvare le bellezze artistiche dei borghi colpiti dal sisma:

R. – Abbiamo già iniziato a recuperare degli importantissimi beni archivistici di Amatrice e dei dipinti di particolare valore. Abbiamo individuato ovviamente gli obiettivi principali nei quali erano custoditi beni d’arte, quindi sia strutture ecclesiastiche, che statali che abitazioni di privati che in queste ore stanno effettuando molte segnalazioni. Anzi, ne approfitto per indicare un indirizzo di posta elettronica – tpcro@carabinieri.it – al quale mandare tutte le indicazioni da parte di privati, in modo tale che noi possiamo fare un elenco dettagliato di obiettivi dove intervenire. Abbiamo già individuato dei primi ricoveri in cui poi portare le opere recuperate ed eventualmente iniziare le procedure di restauro.

D. – Come avete vissuto questo momento anche voi che, sì, siete chiaramente degli operatori specializzati, ma siete anche delle persone…

R. – È  una situazione drammatica che peggiora di giorno in giorno, perché già il primo report era assolutamente negativo. Ricordo il primo giorno, appena arrivati, la Basilica di San Francesco, la chiesa di Sant’Agostino e il Museo civico erano già sostanzialmente collassati. La situazione ovviamente si aggrava con le nuove scosse e uno sciame sismico che sta peggiorando – in alcuni casi anche visibilmente, come nella chiesa di Sant’Agostino – la situazione. Quello che però colpisce è il forte attaccamento alle radici di questa gente, della popolazione di questi territori, di piccole, minuscole frazioni. In tantissimi non hanno più una casa, hanno lutti, non hanno più nulla, però quando leggono sulla nostra pettorina “Tpc”, ci riconoscono e non esitano a segnalarci chiese dove ci sono, ad esempio, altari, dipinti, tabernacoli, che rappresentano in qualche modo la quotidianità che non vogliono perdere.

D. – Poi, c’è anche l’aspetto della protezione di questo patrimonio da quel fenomeno orribile che è lo sciacallaggio. Avete operato anche in questo senso?

R. – In questo siamo attivi fin dalle prime ore insieme a tutte le forze di polizia. I Carabinieri in questi territori sono particolarmente presenti. È attivo un sistema di sicurezza che è proprio teso a prevenire qualsiasi fenomeno di questo tipo.

D. – In questi giorni il tempo ha tenuto bene, ma se dovesse peggiorare anche la condizione meteorologica porterete dei teli di protezione?

R. – Sicuramente nei luoghi più importanti si inizierà quest’opera di messa in sicurezza anche per prevenire dagli agenti atmosferici, oltre che da eventuali nuovi crolli. Questo è un lavoro che certamente verrà effettuato.








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