Siria. Jet russi lasciano base iraniana, tensioni Mosca-Teheran

Nel quadro del caos del conflitto siriano, si registra la crepa nell’asse Mosca-Teheran che ha sempre sostenuto il governo di Damasco. L’Iran ha infatti decretato la conclusione dei raid aerei russi in Siria partiti dalla base iraniana di Hamadan. La Repubblica islamica non ha gradito l’eccessiva reclamizzazione fatta dai russi di queste azioni. Intanto, ad Aleppo non si attenua l’emergenza umanitaria, ancora violati gli accordi per un tregua dei combattimenti. Il servizio di Marco Guerra:

E’ durato appena una settimana l’utilizzo della base iraniana di Hamadan da parte dei bombardieri Tupolev e Sukhoi russi impegnati nei bombardamenti in Siria contro il sedicente Stato islamico e ad altri gruppi di ribelli islamisti. Teheran ha dichiarato "temporaneamente" conclusa l’operazione militare di Mosca. “Di sicuro c'è stato un atteggiamento ostentato e sgarbato dietro l'annuncio della notizia", ha spiegato il ministro della Difesa Dehgan. Le operazioni russe dall’Iran non dovevano essere rese note fino al raggiungimento di alcuni obiettivi aggiungono da ministero della Difesa. Poco dopo, Mosca ha confermato che i suoi jet dispiegati in Iran sono ora di nuovo in territorio russo. Il governo iraniano ha probabilmente ceduto alle pressioni interne visto che in parlamento alcune forze hanno ricordato che l'uso di una base da parte di forze straniere viola la costituzione. Russia e Iran restano comunque al fianco delle truppe del presidente Bashar al Assad. Intanto, è ancora lontana la tregua invocata dall’Onu per Aleppo. Riguardo alla seconda città siriana, il sottosegretario dell'Onu O'Brien ha parlato di “catastrofe umanitaria senza pari”. Sulla stessa linea il presidente francese, Hollande, secondo cui Aleppo “sarà la vergogna della comunità internazionale”. Infine, si registrano nuovi attacchi della artiglieria turca su postazioni curde in territorio siriano. Ad Hasakeh duri scontri tra le milizie curde e l’esercito di Damasco.