2016-08-20 12:00:00

Il commento di don Sanfilippo al Vangelo della Domenica XXI T.O.


Nella 21.ma domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci propone il Vangelo in cui un tale chiede a Gesù se siano pochi quelli che si salvano. Il Signore risponde:

“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”. 

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo presbitero della diocesi di Roma:

Quando Dio ci elegge ad essere suoi figli esercita la sua paternità aiutandoci a crescere, esortandoci nelle difficoltà, indicandoci la via della Verità e illuminando le nostre ingiustizie. Anche la persona che gli è gradita, infatti, commette errori quotidianamente, ma Egli sempre invita i propri figli a riconoscere il peccato e a rialzarsi, guarda con fiducia al bene che possiamo compiere. Talvolta, però, siamo lenti nel tornare a Lui, e dopo innumerevoli esortazioni pone davanti a noi la porta stretta della correzione, per tornare ad amare. Ecco allora qualche rimprovero, un’umiliazione al lavoro, tensioni in famiglia, qualche difficoltà di salute. Non dobbiamo spaventarci, è il Signore che ci educa per evitarci il peggio; la prova, è vero, lì per lì non piace, ma passerà aiutandoci a riflettere sul nostro operato e spingendoci a tornare a ciò che gli è gradito. È meglio accettare la porta stretta dell’obbedienza e della correzione piuttosto che correre il rischio di essere annoverati fra coloro che si dicono impegnati - e possono essere anche sacerdoti, vescovi, operatori di carità, grandi oratori - ma essere sepolcri imbiancati, lodati dagli uomini, internamente senza amore. Chi si sottomette a Lui docilmente diviene un collaboratore della Salvezza, portando al cielo una discendenza di ogni lingua, popolo e nazione.








All the contents on this site are copyrighted ©.