2016-08-19 14:07:00

Vicario Nord Arabia: da islam moderato "no" più forte a violenza


Sull’invito al dialogo e all’accoglienza dell’altro rivolto dal Papa nel suo Messaggio al Meeting promosso da Comunione e Liberazione, il nostro inviato al meeting Luca Collodi ha raccolto il commento di mons. Camillo Ballin, vicario apostolico dell'Arabia settentrionale, che partecipa all’incontro di Rimini:

R. – Certamente è un tema molto attuale, soprattutto in Italia che è il Paese più esposto a ricevere queste persone che scappano da guerre e da situazioni umanamente estremamente difficili e quindi è importante che conserviamo in noi questo senso di fraternità, di comprensione dell’altro. Io vivo nei Paesi arabi da 47 anni, ho vissuto anche 10 anni in Sudan con situazioni umanamente disperate: gente che soffriva terribilmente la fame, la discriminazione sociale e religiosa … Quindi, mi rendo conto come queste persone, che vengono dal Sudan e adesso anche da altri Paesi, vogliano scappare da situazioni che sono veramente difficili. Tante volte mi sono chiesto: ma, io sono italiano, io ho una base sicura, ho la mia famiglia religiosa, la mia famiglia naturale … ma se io fossi uno di loro, cosa farei? Farei come loro, cioè cercherei di scappare da questa situazione per assicurare alla mia famiglia e ai miei figli un avvenire più umano, più sereno, più felice. Quindi, bisogna stare molto attenti a non lasciarci ideologizzare, politicizzare da queste situazioni umane veramente straordinarie e pesanti.

D. – Che cosa sta succedendo, invece, all’inizio del Terzo millennio nel mondo arabo? C’è un mondo arabo in movimento …

R. – C’è molto movimento, molta voglia di rivoluzione …

D. – Rivoluzione, di che tipo?

R. – Rivoluzione dal punto di vista sociale: le famose primavere arabe. Ma poi i fondamentalisti se ne sono impossessati e da rivoluzioni sociali sono diventate rivoluzioni fondamentaliste. Come sarà il futuro, è difficile dirlo anche perché i “moderati” non si sono mai espressi. Cioè: cosa hanno fatto, cosa hanno detto i moderati? Li abbiamo visti improvvisamente in chiesa, alcune settimane fa, dopo l’uccisione di quel sacerdote, ma per me è stato più un evento emotivo che non una vera presa di posizione contro qualche cosa. Avrei preferito un evento più laico. Non hanno mai fatto una dimostrazione civica, pubblica, per dire che l’islam non è quello là. Possiamo noi convincere il mondo che l’islam non è violento, se questi “moderati” non hanno mai fatto una dimostrazione per dimostrare al mondo che quello non è il vero islam? Occorre una presa di posizione molto più seria, molto più radicale, con interviste ai giornali e con prese di posizione anche politiche, con espressioni chiare, forti, per dire che quello non è il vero islam. Ma questo non è successo e mi sembra che non stia succedendo.








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