2016-08-19 20:10:00

Siria: ancora bombardamenti dopo la tregua chiesta dall'Onu


Il mondo guarda con sgomento ad Aleppo, la martoriata città siriana bombardata continuamente dai raid del governo di Damasco e della Russia. Dopo l’appello umanitario dell’Onu, Mosca apre a una tregua  di 48 ore per consentire l’arrivo nel centro abitato di aiuti urgenti per la popolazione civile. Il servizio di Giancarlo La Vella:

Ad Aleppo continua a mancare di tutto e la popolazione civile rimane intrappolata tra le macerie da un conflitto senza fine. Le immagini del piccolo Omran, ferito, salvato dopo un bombardamento, sono ormai il simbolo di una città che muore. Dopo la richiesta dell’Onu del cessate il fuoco e l’annuncio dello stop alle attività umanitarie, la Russia ha aderito a una tregua di 48 ore, ma sottolineando che nelle ultime 24 sono state almeno 7 le violazioni. Mosca poi respinge le accuse di aver colpito obiettivi civili. Ma intanto anche oggi nella regione di Aleppo e nel resto del Paese scontri e bombardamenti. Proprio il ministero della Difesa russo fa sapere che la flotta di Mosca ha lanciato tre missili contro obiettivi di al-Nusra in Siria dal Mar Mediterraneo. Distrutto un centro di comando e una base dei terroristi nonché una fabbrica di bombe da mortaio e un grande deposito di munizioni in provincia di Aleppo. Invece, nella città di Hasaka, nel nord-est della Siria, 16 i civili morti nei bombardamenti siro-russi e negli scontri tra forze lealiste e milizie curde. “Una situazione – ha detto il nunzio apostolico a Damasco, mons. Zenari, intervistato da Asia News – sempre più scottante: la fine del tunnel non si vede ancora”. 








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