2016-08-18 12:44:00

Vescovi Malta: difendere la vita sempre e ovunque


È incentrata sulla tutela della vita, in ogni sua fase, la lettera pastorale diffusa da mons. Charles Scicluna e mons. Mario Grech, vescovi di Malta e Gozo, in occasione della Solennità dell’Assunzione di Maria. In primo luogo, i presuli ricordano i recenti attentati terroristici avvenuti in Francia, in Germania, in Iraq, e costati la vita a molte persone, tra cui padre Jacques Hamel, ucciso sull’altare. “Questi atti crudeli contro la vita sono stati uno shock per tutti noi”, commentano i vescovi maltesi.

Terrorismo e “cultura dello scarto”
Ma non si tratta solo di questo: “Oggi il diritto alla vita è minacciato anche in modi meno drammatici, ma non per questo meno terribili”, come “la cultura dell’usa-e-getta con cui gli esseri umani vengono scartati come rifiuti”, perché “si dà priorità al denaro e non alle persone”. Tale cultura – sottolineano mons. Scicluna e mons. Grech, in linea con il magistero di Papa Francesco – “uccide i bambini non ancora nati, abbandona gli anziani, emargina i disabili, valuta le persone in base al loro potenziale economico e consumistico, è ingiusta nei confronti dei poveri”. Tipico di questa cultura è anche “lo sfruttamento dell’ambiente che arricchisce pochi e ruba a molti”.

Vita è dono di Dio, proteggerla dal concepimento alla morte naturale
Di qui, il richiamo dei vescovi maltesi a “proteggere la vita sempre, ovunque ed in ogni sua fase”, “dal concepimento e fino alla morte, specialmente quando una persona si trova in una posizione vulnerabile o svantaggiata”, anzi: lavorando “insieme per migliorarne la qualità”. “Noi cristiani – sottolineano i presuli – abbiamo il dovere speciale di amare la vita, perché per noi essa è un dono di Dio che ne è l’unico padrone, dall’inizio alla fine”. “Nessun essere umano, di conseguenza – continua la Chiesa di Malta – può arrogarsi il diritto di distruggere la vita innocente di un altro o di considerare alcune persone come prive di valore o come ostacoli”.

No all’eutanasia: il valore della vita non dipende dalla salute 
Quindi, i presuli guardano al dibattito, in corso nel Paese, relativo all’eutanasia: a luglio, infatti, il governo ha respinto un progetto di legge relativo alla legalizzazione della così detta “dolce morte”, ma il tema è ancora alla ribalta, nell’opinione pubblica e politica. “L’eutanasia è una minaccia alla vita – sottolineano i vescovi – Comprendiamo la sofferenza fisica e psicologica dei malati gravi e dei loro familiari, ma crediamo che il valore della vita umana non dipenda dal fatto che una persona sia sana o sia soddisfatta della qualità della sua esistenza”. Per questo, “l’eutanasia non può mai essere nell’interesse del paziente”.

Allarme farmaci abortivi: sì a obiezione di coscienza per operatori sanitari
Al contempo, la Chiesa di Malta ribadisce che “ogni persona ha diritto alle cure e la società ha l’obbligo morale di fornire servizi sanitari in difesa del diritto alla vita”. E se è vero che “ogni persona si riserva il diritto, legale e morale, di rifiutare” l’accanimento terapeutico, è anche vero che “bisogna fornire le cure necessarie ad alleviare il dolore psicofisico dei malati, fino alla morte naturale”. Allo stesso modo, i vescovi richiamano l’importanza di tutelare la vita sin dal concepimento, mettendo in guardia dai farmaci abortivi, esortando i fedeli a “prendere decisioni responsabili in favore della vita” e chiedendo il rispetto del diritto all’obiezione di coscienza per gli operatori sanitari.

Incentivare cure palliative e assistenza di qualità per malati terminali
In generale, poi, mons. Scicluna e mons. Grech sottolineano che “una società mostra il suo volto misericordioso quando le persone vulnerabili vengono sostenute ed aiutate”. Per questo, è necessario che Malta “rafforzi i servizi sanitari” di qualità, in particolare quelli relativi alle cure palliative e all’assistenza per i malati terminali. Il pensiero va anche ai familiari dei pazienti, all’amore con cui spesso accompagnano i loro cari nei momenti difficili: “Questo – sottolineano i vescovi maltesi – è un bellissimo gesto di umanità”. Di qui, l’appello conclusivo rivolto dai presuli a tutti i fedeli affinché “incrementino le opere di misericordia e continuino ad impegnarsi in modo tale che nessuna persona, a Malta, potrà mai essere abbandonata alla malattia”. (I.P.)








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