Uno sforzo di sensibilizzazione, di preghiera, di opere concrete per promuovere la pace: è l'intento con cui, in occasione della 71.ma Giornata della liberazione della Corea, il 15 agosto, l'arcidiocesi di Seul ospita una serie di eventi. Lo scopo è di esortare i giovani e i leader religiosi, provenienti da diverse nazioni colpite da conflitti, a testimoniare l'anelito a costruire la pace in tutto il mondo.
Pellegrinaggio di giovani al confine tra
le due Coree
Il primo evento in calendario – riporta l’agenzia
Fides – è organizzato dal Comitato per la Riconciliazione del popolo coreano. E' rivolto
ai giovani e si intitola “Il vento della Pace". Si tratta di un pellegrinaggio, in
corso dal 13 al 19 agosto, nella zona demilitarizzata al confine tra le due Coree,
da Goseong fino a Imjingak. I partecipanti sono 91, inclusi quelli provenienti da
Paesi che hanno sperimentato la guerra come Serbia, Slovenia, Libano e Sud Sudan.
Essere operatori di pace
Alla cerimonia di apertura del pellegrinaggio, il
13 agosto, hanno partecipato e offerto messaggi di incoraggiamento il card. Andrew
Yeom Soo-jung, arcivescovo di Seul, e Hong Yong-Pyo, ministro dell'Unificazione nel
governo della Corea del Sud. “Grazie a questa opportunità, spero che i giovani diventino
operatori di pace nel futuro, facendosi promotori di riconciliazione e cercando di
risolvere le controversie, piccole e grandi”, ha rimarcato p. Chung Se-teok, presidente
del Comitato per la Riconciliazione del popolo coreano.
Tanti i Paesi al mondo che vivono guerre
e conflitti
A conclusione della marcia, si terrà a Seul uno speciale
“Forum per la pace nella penisola coreana: un percorso di pace”, che vedrà la partecipazione,
tra gli altri, di ospiti come il cardinale libanese Boutros Béchara Rai, Patriarca
maronita di Antiochia, il cardinale Vinko Puljic, della Bosnia-Erzegovina, l'arcivescovo
Stanislav Hocevar di Belgrado. Tutti Paesi che hanno sperimentato, nella loro storia,
guerre e conflitti.
Il ruolo della Chiesa cattolica per la
pace nel mondo
Al Forum saranno presenti leader cattolici, teologi,
intellettuali, esperti impegnati in regioni che soffrono per guerra civile o attacchi
terroristici. Si confronteranno sulle vie e sulle strategie per ottenere una riconciliazione
duratura in Corea e nel mondo. Il seminario prevede tre sessioni: la prima è incentrata
sul ruolo della Chiesa cattolica per la pace nel mondo; la seconda è dedicata agli
sforzi internazionali per la risoluzione delle controversie; la terza è incentrata
sulla realtà della penisola coreana: diagnosi e soluzioni.
Mai rinunciare alla speranza della pace
“Nel mio cuore avvertivo la pesante realtà della situazione
tra Nord e Corea del Sud", afferma il cardinale Andrew Yeom Soo-jung, arcivescovo
di Seul, spiegando il senso di queste iniziative. “Oggi siamo di fronte a tensioni
militari in Asia orientale, a guerre civili in tutto il mondo, a fenomeni di terrorismo
indiscriminato. Nonostante la grave situazione - ha concluso - preghiamo perché non
potremo mai rinunciare alla speranza di una vera pace". (P. A.)
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