In Siria prosegue l’offensiva contro le roccaforti dello Stato Islamico. Dopo la liberazione, la scorsa settimana, della città di Manbji, le Forze democratiche siriane (Sdf) a predominanza curda si stanno preparando a muoversi verso sud e, secondo fonti locali, con il sostegno degli Stati Uniti, potrebbero puntare contro Raqqa, la città che l’Is ha eletto a propria capitale. Dal canto loro i jihadisti rispondono con attacchi in tutto il Paese: stamane 15 ribelli e due militari turchi sono morti in un attentato kamikaze su un autobus a Atma, alla frontiera con la Turchia. Almeno 25 i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.
E non c’è tregua per Aleppo: combattimenti tra governativi e ribelli hanno causato dall'inizio mese oltre 320 morti. Di “situazione umanitaria catastrofica” ha parlato il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier a margine di un incontro con l’omologo russo Serghei Lavrov.
Intanto in Libia si avanza strada per strada a Sirte, città strappata allo Stato Islamico nei giorni scorsi. Le milizie filogovernative stanno procedendo alla bonifica dalle ultime sacche di resistenza e dalle mine lasciate dai jihadisti. (M.G.)
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