2016-08-15 13:21:00

Italia: il 21 agosto si apre il Sinodo metodista e valdese


Le migrazioni, il 500.mo anniversario della Riforma e il cammino ecumenico: questi i temi in agenda per il Sinodo annuale delle Chiese metodiste e valdesi, in programma dal 21 al 26 agosto a Torre Pellice, in provincia di Torino, e che vedrà riuniti 180 partecipanti, tra pastori e laici.

Numerosi rappresentanti provenienti da altri Paesi
“Il Sinodo – informa una nota ufficiale - si aprirà con un culto solenne nel tempio di Torre Pellice, preceduto da un corteo dei sinodali, che sfileranno al suono delle campane dall’attigua Casa valdese, luogo delle deliberazioni, fin dentro la chiesa risalente al 1852, eretta a soli 4 anni dall'emancipazione dei valdesi. A guidare il corteo, il pastore cui è stata affidata la predicazione, quest’anno Gianni Genre”. Attesi anche numerosi ospiti da diversi continenti: il presidente della Chiesa metodista unita della Costa D’Avorio, Benjamin Boni; il presidente della Chiesa protestante unita di Francia, Laurent Schlumberger; il presidente della Chiesa evangelica della Renania Manfred Rekowski; la “moderadora” della “Mesa Valdense”, Carola Tron, in rappresentanza delle chiese valdesi del Rio de la Plata (Uruguay e Argentina).

Dialogo con la Chiesa cattolica
Per la Conferenza episcopale italiana, saranno presenti mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, e don Cristiano Bettega, direttore dell'Ufficio nazionale ecumenismo e dialogo interreligioso. “Il Sinodo – prosegue la nota - sarà un’occasione per fare il punto sul dialogo con la Chiesa cattolica, considerato anche che lo scorso 5 marzo una delegazione ufficiale delle Chiese metodiste e valdesi è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco in Vaticano”.

Riflessione sui corridoi umanitari per i profughi
Particolare attenzione, inoltre,  sarà dedicata al progetto-pilota dei “corridoi umanitari” promossi dalla Tavola valdese, dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dalla Comunità di Sant’Egidio, e che hanno portato in Italia quasi 300 profughi in larga parte siriani. In programma anche una serata, in agenda il 22 agosto, che sarà incentrata proprio su questa “buona pratica”, che i promotori vorrebbero veder replicata anche negli altri Paesi dell’area Schengen. (I.P.)








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