2016-08-15 10:44:00

Congo, massacro di civili. Un missionario: guerra per oro e diamanti


Un nuovo massacro di civili - come ha ricordato il Papa all'Angelus - è stato compiuto nella Repubblica Democratica del Congo: un gruppo di uomini armati ha ucciso indiscriminatamente uomini, donne e bambini nei pressi di Beni, nel Nord Kivu, vicino al confine con l’Uganda. Il servizio di Sergio Centofanti:

Il bilancio dell’attacco è di almeno 50 morti, ma le vittime potrebbero essere più di cento. E’ quanto afferma ai microfoni della Radio Vaticana un missionario italiano che vive nella zona, il padre comboniano Gaspare Di Vincenzo. Le autorità di Kinshasa attribuiscono il massacro al gruppo islamista ugandese delle Forze democratiche alleate (ADF), ma secondo il missionario testimoni hanno riferito di aver sentito parlare gli aggressori in lingala, la lingua dei soldati congolesi. Il padre comboniano afferma che sono tanti gli interessi che girano attorno a queste terre ricche di petrolio, diamanti, oro, coltan, nichel, e denuncia le complicità che ci sono dietro questi massacri allo scopo di far fuggire la popolazione e potersi impadronire delle risorse della regione. In due anni di attacchi - sottolinea - i militari congolesi e le forze Onu presenti sono rimaste inerti. Dall’ottobre 2014 sono oltre 1500 le vittime civili delle violenze. Il missionario lancia un appello nel giorno dell’Assunta perché queste popolazioni non siano dimenticate dalla comunità internazionale. 

La Chiesa congolese più volte ha denunciato gli interessi occulti che sono dietro questa guerra strisciante nel Nord Kivu. Il 20 marzo scorso è stato assassinato nel Nord Kivu padre Vincent Machozi, sacerdote assunzionista congolese, che stava preparando un dossier sui massacri. Padre Di Vincenzo ha detto di non avere paura di lanciare appelli e denunce.

L'attacco è avvenuto a pochi giorni dall'incontro tra il presidente del Congo, Joseph Kabila, e quello dell'Uganda Yoweri Museveni, per coordinare la risposta militare agli attacchi dei ribelli ugandesi che operano sul confine tra i due Paesi. Il governo di Kinshasa ha proclamato tre giorni di lutto. 








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