2016-08-13 15:38:00

Fumetti. Torna Prince Valiant, capolavoro di Hal Foster


Un capolavoro del fumetto mondiale. E’ la saga di Prince Valiant, eroe fantasy arturiano, creato e disegnato da Harold Foster. L’opera, pubblicata da Renoir comics a cadenza semestrale, torna in Italia in un’edizione cronologica definitiva, restaurata e con una nuova traduzione fedele all’originale.  Il lettore potrà così godere di  tutte le tavole realizzate domenicalmente da  Foster per oltre 35 anni dal 1937 in poi. Paolo Ondarza ha intervistato il curatore e traduttore della collana Graziano Romani:

R. – Il fumetto nasce nel ’37, prima della Seconda Guerra Mondiale dall’arte del grande Harold Foster, il padre del fumetto d’avventura. Lui inventò la sagra arturiana di questo principe nordico costantemente in viaggio, anche in maniera molto vicina alla realtà per quanto riguarda tutti i riferimenti storici, i costumi, le ambientazioni, le mappe …

D. - Foster studia il Medioevo …

R. - Sì, da americano lo romanza un po’ come se fosse hollywoodiano, ma è molto vicino ad un discorso di realtà storica. Ha lavorato più di 50 anni su questa opera. Erano tavole domenicali, uscivano una volta alla settimana, paginoni grandissimi a colori. Erano un qualcosa di assolutamente avvincente per gli americani di quell’epoca.

D. - E la qualità è sempre alta …

R. - Il suo stile è stato anche molto copiato, un punto di riferimento per tutta la storia del fumetto, dell’illustrazione dell’arte pop; è stato un maestro della proporzione, dell’anatomia, sviscerava la psicologia dei personaggi …

D. - Le edizioni Renoir hanno il merito di aver restituito il valore più alto di queste tavole …

R. - Direi di sì. Queste tavole provengono dagli stamponi originali degli archivi della famiglia dell’autore e quindi hanno il massimo della resa grafica e del tratto; è come se avessero rimasterizzato un disco classico degli Anni’40, ’50 con le tecniche di oggi.

D. - A te è stata affidata in particolare la traduzione …

R. – Sì, in Italia gli italiani lo leggevano già dal Dopoguerra, in tantissime edizioni. Però devo dire che a volte queste traduzioni erano un po’ lacunose, tralasciavano particolari … Harold Foster scriveva anche tutte le storie, ogni parola era immaginata, pensata e voluta da lui. Quindi mi è sembrato giusto questo impegno per far sì che questa sia l’edizione definitiva.

D. - Non c’è solo un discorso estetico, che pure ha una sua dignità e in questo caso è altissimo, così come non c’è solamente un discorso di puro intrattenimento - come quello che ricordavi quando le famiglie americane ne attendevano l’uscita ogni domenica - ma c’è un discorso contenutistico, ci sono valori alti in Prince Valiant.

D. - Assolutamente, anche se è un personaggio cui piace la battaglia combattere, però non è mai sanguinario. Alla fine viene anche un po’ in secondo piano il discorso della battaglia in sé o dell’avventura come episodi di violenza. Viene fuori piuttosto una specie di romanzo famigliare, perché poi il Principe Valiant si sposa ha bambini che crescono insieme a lui, … É quasi come una sorta di telefilm che dura di 40, 50 anni e tiene legati tutti i lettori.

D. - Affetti, sentimenti nobili e valori: tutto questo ha un’attualità per il lettore di oggi?

R. - Direi di sì. Questi valori sono sempre attuali. Ovvio che è l’insieme di tutte le peculiarità di questa opera a renderla unica; quindi la consiglierei assolutamente sia dal punto contenutistico che grafico; può insegnare e dare lezioni a chiunque voglia, in qualche modo, cimentarsi nell’arte del fumetto e del raccontare. Alla fine Prince Valiant esce anche ai giorni d’oggi: questo è la riprova che quest’opera è una delle più importanti opere di letteratura disegnata che abbiano mai realizzato.








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