2016-08-13 11:58:00

Africa australe. Vescovi: la tratta, fenomeno allarmante


Un impegno concreto e una collaborazione attiva per lottare contro il traffico di esseri umani: è quanto auspicano i vescovi dell’Africa australe, riunitisi nei giorni scorsi a Maputo, in Mozambico, in occasione della prima Conferenza delle Chiese cattoliche della regione dedicata al tema della tratta. Al termine dei lavori, i presuli hanno lanciato un appello anche a tutta la società, affinché si attivi per debellare questo drammatico fenomeno che non colpisce solo l’Africa, ma tutto il mondo.

Allarme per traffico illecito di organi
“Compito della Chiesa – ha detto mons. Francisco Chimoio, presidente della Conferenza episcopale del Mozambico – è essere al servizio della vita e della dignità umana nella persona di Gesù Cristo”. Gli ha fatto eco mons. mons. Adriano Langa, presidente della Commissione episcopale per i migranti, i rifugiati e gli sfollati del Mozambico (Cemirde), affinché “ognuno faccia la sua parte”, riflettendo anche su “le nuove forme del traffico di esseri umani divenuto, ormai, un fenomeno transnazionale”. Proprio recentemente, tra l’altro, la Cemirde ha condotto uno studio riguardante il traffico illecito di organi estratti da migranti, rifugiati e sfollati, nella regione meridionale del Mozambico.

L’importanza di lavorare in sinergia
Alla Conferenza hanno preso parte rappresentanti ecclesiali di Sud Africa, Swaziland, Tanzania, Zambia, Zimbabwe e Mozambico, come pure esponenti delle istituzioni governative, delle ong e della società civile. Oltre alla Chiesa cattolica del Mozambico, il convegno è stato organizzato dalla Rete sudafricana contro la tratta e gli abusi sui minori, con il sostegno del Cafod, l’agenzia caritativa cattolica con sede in Inghilterra. La sua rappresentante, Clare Dixon, ha ribadito l’importanza di lavorare in sinergia per combattere la tratta: “Sosteniamo la lotta contro questo flagello in tutto il mondo – ha concluso – ma ogni Paese deve lavorare duramente per affrontare questo fenomeno che sta raggiungendo, ormai, proporzioni allarmanti”. (I.P.)








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