2016-08-12 12:25:00

Malta: sacerdoti contro il degrado edilizio


I sacerdoti delle parrocchie di Sliema e Balluta, sull’isola di Malta, esprimono preoccupazione per i numerosi progetti di edilizi relativi alla zona, lanciando l’allarme per il rischio di degrado. “Evitiamo l’uso della parola ‘sviluppo’ – si legge in una nota congiunta, pubblicata sul sito della Conferenza episcopale maltese – perché riteniamo che ciò che si sta facendo in questa località non meriti questo nome”.

Sviluppo autentico guarda a qualità della vita, non a guadagno economico
“Parlare di sviluppo autentico, infatti – proseguono i firmatari - significa ‘verificare che si produca un miglioramento integrale nella qualità della vita umana, e questo implica analizzare lo spazio in cui si svolge l’esistenza delle persone’, come afferma Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune (n. 147)”. I sacerdoti ricordano, poi, le numerose proteste dei residenti contrari alle nuove costruzioni; proteste che, tuttavia, “sono cadute nel vuoto”, mentre i permessi per costruire rimangono validi, nonostante “la mancanza di un piano di sviluppo integrale e l’assenza di rispetto per la qualità della vita dei residenti”.

Dare priorità al bene comune
In particolare, i sacerdoti lamentano la realizzazione di strutture che impediscono l’accesso alle persone anziane e disabili; gli altri costi delle infrastrutture; le difficoltà logistiche causate dai cantieri; la mancanza di spazi aperti. Di qui, l’auspicio dei firmatari affinché il rilascio di permessi edilizi venga valutato in base all’impatto che essi avranno sulla qualità della vita dei residenti, piuttosto che pensando al guadagno economico, perché - ricorda la nota congiunta - come si legge nella Laudato si’ al n. 109, “il mercato da solo non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale”. Per questo, la nota congiunta ribadisce “la necessità di riflettere e valutare le priorità alla luce della tutela del bene comune” e della “giustizia sociale”. (I.P.)








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