2016-08-09 11:44:00

Locarno. "Le ciel attendra", due giovani nel vortice della jihad


Presentato ieri sera al Festival di Locarno il coraggioso film di Marie-Castille Mention-Schaar "Le ciel attendra", che uscirà in Francia il prossimo 5 ottobre e si spera in molti altri Paesi. Una storia attualissima e terribile, quella di due giovani ragazze che vengono reclutate dai fondamentalisti islamici, con il dramma che si apre nelle loro famiglie e il coraggio di due madri, le bravissime Sandrine Bonnaire e Clotilde Courau. Il servizio di Luca Pellegrini:

Sonia e Melanie, 17 e 16 anni, hanno una vita agiata: scuola, amiche, divertimenti, libri e un violoncello. Ma qualcosa si incrina in loro. Cresce una ribellione che i genitori non sanno all'inizio intercettare: contro la famiglia, le istituzioni, il loro Paese, il mondo occidentale. Vanno alla ricerca di un paradiso, che il radicalismo islamico offre loro insieme a un percorso di follia, rivoluzione, utopia. Ieri sera, in una attenta Piazza Grande di Locarno, è stato proiettato "Le ciel attendra", che Marie-Castille Mention-Schaar ha cominciato a girare il lunedì dopo la strage del Bataclan in Francia. Confessa che il film è nato da un istinto, una pulsione, una urgenza. I motivi ci sono tutti. Le due ragazze, infatti, vengono carpite e assoldate dalla Jihad islamica, cambiano il loro modo di vivere, si fanno arrivare un niquab per posta, lo indossano fiere. Solo una di loro partirà per la Siria, e scomparirà. Per l'altra, appunto, quel paradiso promesso dopo il martirio e nuove stragi, quel cielo che arriva dopo l'orrore, può attendere.

E' prima di tutto un film sull'amore, quello dei genitori spesso incapaci di decifrare i segnali di una crisi e ancor più estirpare dai figli messaggi che la rete inserisce inesorabilmente nelle menti dei ragazzi, captando, ma sovvertendolo, il loro desiderio di giustizia, una ribellione a tutti i valori, la storia e la cultura dell'Occidente, mentre la famiglia è il primo vincolo da recidere. "Oggi mancano dei modelli forti - dichiara la coraggiosa regista -. I giovani continuano a cercare il senso profondo della vita, ma cominciano a capire che non lo si trova nel denaro, nell'apparenza". E, soprattutto, tiene a precisare che questo "non è un film sulla religione e sull'Islam, perché l'unica volta in cui nel film si fa cenno all'Islam è per dire che quello cui si convertono le due ragazze non è il vero Islam. Oggi, purtroppo, con tutto ciò che accade, si confondono facilmente le cose". Ci si sofferma soprattutto sulle madri: si espongono, affrontano direttamente i problemi. Nel film Sandrine Bonnaire e Clotilde Courau danno un volto a questo dolore e a questo coraggio.








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