2016-08-08 13:48:00

S. Domenico di Guzmán, il predicatore mendicante del Vangelo


Contemporaneo di San Francesco e come lui pronto ad abbracciare la povertà nel più puro stile evangelico, il Santo spagnolo Domenico di Guzmán, del quale ricorre oggi la memoria liturgica, è una delle figure più grandi della storia della Chiesa. Fu il fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori, noti come Domenicani, e soprattutto un umile e instancabile apostolo del Vangelo. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Quando muore, circondato da quell’affetto grande e genuino che solo chi si è speso sempre per gli altri suscita attorno a sé, il letto che accoglie il suo ultimo respiro non è il suo. Perché Domenico di Guzmán, fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori, una cella sua, nel convento, non ce l’ha.

Niente di strano per un uomo che per 51 anni non ha mai tenuto nulla per sé se non il Vangelo da annunciare ovunque fosse necessario. Quando da ragazzo – lui, originario di un villaggio spagnolo di montagna, nella Vecchia Castiglia – si trasferisce per studio a Palencia, verso la fine del 1200, e qui assiste alle rovine che guerre e carestia stanno provocando, non ci pensa su due volte a vendere gli oggetti che ha in stanza e perfino le sue preziose pergamene per avere qualcosa da dare ai poveri. Il gesto ovviamente stupisce e scandalizza ma anche la replica di Domenico non è da meno: “Come posso studiare su pelli morte, mentre tanti miei fratelli muoiono di fame?”; "fratelli", il ragazzo vede questo nelle ombre umane che lottano contro la miseria e loro servirà per il resto della sua vita.

Diventato sacerdote a 24 anni viene scelto dal vescovo di Osma per accompagnarlo in un delicato incarico diplomatico in Danimarca. In quel periodo di viaggi Domenico scopre la sua vocazione più viscerale: annunciare Gesù a chi non ne ha mai sentito parlare. Papa Innocenzo III gli indica dove: la Francia, nella zona dell’Albigese, teatro dell’eresia dei catari. Tra intensi colloqui privati e dibattiti pubblici, trattative e penitenze e l’immancabile sollecitudine verso i poveri, trascorrono circa 15 anni.

Lo stile generoso, il coraggio e la fede solida di Domenico sono una calamita che attrae. Alcuni amici gli chiedono di condividere questa sua vita e il futuro Santo finisce per maturare l’idea che da tempo ha in cuore: dare alla predicazione una struttura, una organizzazione. Nell’ottobre del 1215 va a sottoporre il progetto a Papa Innocenzo, che gli concede il proprio benestare. Nasce l’Ordine dei Frati Predicatori, che dall’agosto di due anni dopo cominciano a distribuirsi in tutta Europa.

Bologna è la città che ospita i primi due Capitoli generali dell’Ordine, in cui vengono definite le pietre angolari del carisma: la predicazione, appunto, la povertà – “sposata” anche dal suo contemporaneo Francesco d’Assisi – ma una povertà mendicante, aspetto questo per la prima volta legato a un Ordine clericale, lo studio e ovviamente la missione. Ma Bologna è anche l’approdo finale dell’avventura di Domenico di Guzmán, che si spegne il 6 agosto 1221. E il 3 luglio 1234 Gregorio IX proclama Santo questo apostolo che il religioso domenicano dell’800, Lacordaire, definì “tenero come una mamma, forte come un diamante”.








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