2016-08-08 19:00:00

Pakistan: attentato in ospedale. Circa 70 morti per lo più avvocati


Almeno 70 morti e più di 120 feriti. È questo il bilancio, ancora non definitivo, dell'attentato suicida ieri nell’ospedale di Quetta in Pakistan. Doppia la rivendicazione da parte del sedicente Stato islamico e dei talebani. Tra le vittime almeno 18 avvocati:  si erano recati nella struttura dopo l'uccisione del presidente della loro associazione in Baluchistan. Nel paese proclamati tre giorni di lutto. Paolo Ondarza:

E’ stato il più cruento attentato in Pakistan nel 2016. Teatro della strage l’ospedale di Quetta nella turbolenta regione del Baluchistan, ricca di petrolio e gas, al confine con Iran e Afghanistan. L’attentatore imbottito di esplosivo e biglie di metallo si è fatto deflagrare all’ingresso dell’edificio: all’interno c’erano centinaia di persone, per lo più avvocati e giornalisti che accompagnavano il corpo senza vita di Bilal Anqar Kasi, presidente provinciale  dell’ordine  degli avvocati, ucciso in un agguato poco prima. Il governo ha subito avviato inchiesta per far luce sulle falle nella sicurezza. Due le rivendicazioni: la prima del sedicente Stato Islamico, la seconda di Jamaat-ur-Ahrar, fazione dei Talebani pakistani, con la minaccia di nuovi attacchi analoghi. L’organizzazione è responsabile anche della strage di Pasqua nel parco giochi di Lahore in cui morirono 75 persone. Da tempo gli avvocati sono nel mirino del terrorismo nel Paese come spiega l’inviato del Sole24Ore Alberto Negri, esperto dell’area:

R. –Questo anche perché le associazioni degli avvocati di solito sono quelle che, in qualche modo, cercano di far rispettare il quadro legale e istituzionale del Paese. E in più, molto spesso hanno preso posizioni di stampo laico e secolarista nei confronti degli estremisti islamici e dei gruppi radicali. Questo spiega perché sono l’obiettivo.








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