2016-08-05 14:10:00

"Viviamo la via Crucis", padre Ibrahim da Aleppo


"Signore, nelle Tue mani metto il mio spirito. Questa è la preghiera che facciamo ogni volta che dobbiamo uscire di casa. Oltre ai bombardamenti, la presenza dei cecchini rende la nostra vita più difficile." Sono le parole di Padre Ibrahim, parroco di Aleppo, per descrivere come si vive in una città assediata e ormai sconvolta da cinque anni di guerra.

Famiglie intere evacuate, bombardamenti indiscriminati, sei ospedali e una clinica pediatrica colpiti in una sola settimana. "La nostra - prosegue il parroco siriano dalla voce dolce ma incrinata da un respiro di continua ansia - è una vera Via Crucis".

Cosa rimane di una popolazione a cui è stato tolto tutto, anche la possibilità di accedere all'acqua potabile? Tra mille difficoltà, Maurizio Peselj, idro-geologo e impegnato nel Comitato Internazionale della Croce Rossa come Delegato per l'Acqua e l' Ambiente, è riuscito a mettersi in contatto con noi. Da nove mesi ad Aleppo, ci racconta la complessità e la difficoltà di gestire tale emergenza in una città la cui unica sorgente di acqua potabile dista 90 km.








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