2016-08-05 14:00:00

Il Papa: auguri agli atleti di Rio, siate messaggeri di fraternità e di pace


Si apre questa notte all'una, ora italiana, il sipario sulle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Papa Francesco ha auspicato che i Giochi olimpici siano un momento di pace e tolleranza. Oggi in un tweet sull'account @Pontifex in nove lingue scrive: "Auguri agli atleti di #Rio2016! Siate sempre messaggeri di fraternità e di genuino spirito sportivo". Sulle Olimpiadi 2016, il servizio di Amedeo Lomonaco:

Sono impressionanti i numeri che accompagnano la XXXI edizione dei Giochi Olimpici, la prima Olimpiade in Sudamerica. Sono oltre 10 mila gli atleti, più di 200 i Paesi rappresentati. La cerimonia di apertura nello stadio Maracanà, alla presenza di quasi 80 mila spettatori, inizierà alle ore 20 locali. Ad una leggenda del calcio, il brasiliano Pelè, sarebbe stato affidato - secondo fonti di stampa - l’onore di accendere la torcia olimpica. La prima delegazione a sfilare sarà quella della Grecia, l’ultima sarà quella del Brasile. Per la prima volta, partecipa ai Giochi olimpici anche la nazionale dei rifugiati.

Sicurezza affidata ad oltre 85 mila uomini
Sono 28 gli sport inseriti nel programma olimpico. Tra questi ritorna, dopo 112 anni di assenza, il golf. Le medaglie d’oro e d’argento sono complessivamente più di 600. Sono oltre un milione e mezzo i turisti attesi nel Paese e almeno 7,5 milioni i biglietti messi in vendita. Alla vigilia dei Giochi sono state lanciate in rete inquietanti minacce da parte di miliziani del sedicente Stato islamico. A garantire la sicurezza ci sono 85 mila uomini tra polizia e forze armate. Ed è folta anche la presenza dei media: tra giornalisti, fotografi e operatori televisivi sono oltre 25mila le persone arrivate in Brasile per assicurare la copertura mediatica dell’evento.

Dalla Russia 271 atleti
Alle Olimpiadi di Rio, che si chiuderanno il prossimo 21 agosto, prendono parte anche 271 atleti russi ammessi dal Comitato olimpico internazionale. La decisione è stata presa dopo lo scandalo del doping di Stato emerso in Russia. Sono invece esclusi dai Giochi 181 sportivi russi. Fra le discipline più sanzionate c‘è l’atletica. La squadra olimpica russa è la più esigua in 104 anni di Giochi, con l'eccezione di quelli, boicottati, di Los Angeles del 1984.

L’Africa e le Olimpiadi
Tra i cinque continenti, quello africano è il meno titolato. Complessivamente l’Africa ha conquistato 347 medaglie (102 di oro). L’Africa resta anche l’unico Continente che non ha ancora organizzato un’edizione dei Giochi. Il Kenya è il Paese che ha vinto di più con 86 medaglie conquistate, seguito dal Sudafrica, dall’Etiopia e dall’Egitto. L’immagine emblematica dell’Africa vincente alle Olimpiadi è legata ad Abebe Bikila, atleta etiope che vinse la maratona ai Giochi Olimpici di Roma nel 1960.

Delegazione palestinese
Alla cerimonia di apertura rischia di non sventolare la bandiera palestinese. Il Comitato olimpico palestinese ha accusato le autorità di Israele di aver fermato alla dogana la delegazione della Palestina e di aver sequestrato attrezzature, divise, bagagli e bandiera. La delegazione palestinese, proveniente dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania, è composta da sei atleti.

L’altra faccia di Rio
Ma oltre al volto luminoso e ammaliante dello sport, c’è anche un'altra faccia di Rio denunciata da diverse Ong internazionali: non  solo quella degradata delle favelas ma anche quella della piaga dello sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti. Contro questi drammi la Chiesa locale è in prima linea e tra le varie iniziative, le religiose brasiliane hanno lanciato la campagna “Gioca per la vita”. L’obiettivo è di responsabilizzare cittadini e autorità nella lotta contro la tratta.

Presidente brasiliano sospeso
I Giochi di Rio si aprono in un momento delicato anche dal punto di vista politico. La Commissione competente del Senato ha votato, alla vigilia dell’apertura delle Olimpiadi, a favore dell’impeachment di Dilma Roussef, già sospesa, per aver infranto le leggi di bilancio. Il voto apre la strada alla sua rimozione entro la fine del mese. Il presidente brasiliano è accusato di aver speso denaro pubblico senza l’approvazione del Congresso e di aver “aggiustato” il bilancio statale. Secondo Dilma Roussef, i suoi avversari politici hanno messo in atto un colpo di Stato mascherato.

Olimpiadi, occasione di riscatto
Tra le luci di un evento sportivo mondiale, che calamita l’interesse di tutto il mondo, e le ombre di un Paese ancora segnato dalla crisi e da tensioni sociali, le Olimpiadi di Rio de Janeiro si possono comunque rivelare un’occasione di riscatto. Una possibile nuova pagina per il Brasile, che continua a cercare la strada di un giusto sviluppo, e per lo sport, ancora troppo spesso ferito dal doping e dalle logiche del business.

Ma quale è lo spirito con cui il Brasile si è preparato a questo straordinario evento? Silvonei Protz lo ha chiesto all’ ambasciatore del Brasile in Italia, Ricardo Neiva Tavares:

R. – Lo spirto è il migliore possibile! La città di Rio – come tutto il Brasile in generale – si è preparata molto per i Giochi Olimpici e per quelli Paraolimpici. Questi Giochi rappresentano un momento di grande importanza per il Paese: certamente un momento di fratellanza. Accogliamo circa 11 mila atleti ma anche un momento per mostrare la bellezza di Rio e tutto quello che è stato fatto per questo evento. Abbiamo fatto molti lavori, abbiamo recuperato il centro della città. C’è anche il Porto Maravilha, con la costruzione di due musei, il Museo dell’Arte di Rio e il Museo del Domani. Sono stati fatti anche una serie di lavori per la mobilità urbana: la Linea 4 della metropolitana, che è lunga 16 chilometri e che collegherà Ipanema a Barra da Tijuca. Ma non solo, perché c’è la Transcarioca, che collegherà l’aeroporto di Galeão a Tijuca. C’è stato anche un recupero ambientale della città, con l’impianto di 15 mila alberi, la rivitalizzazione dei bacini fluviali, l’estensione del sistema fognario. Quindi molte opere sono state realizzate per questi Giochi. L’80 per cento è stato finanziato dal settore privato.

D. – Si è parlato molto anche di questo: dei costi, dei grandi costi proprio in un momento in cui il Brasile vive una crisi economica…

R. – Sì, ma questi Giochi costeranno meno: Rio ha fatto in modo di ridurre del 35 per cento le spese previste per la candidatura. La candidatura prevedeva 17 progetti, come lascito per la città. Ne sono stati consegnati 27! Per ogni real investito in infrastrutture sportive, altri 5 sono stati investiti per migliorare la vita dei cittadini. Dalle casse municipali sono usciti 732 milioni di reais e solo l’1 per cento dei 65 miliardi di reais investiti nello stesso periodo in educazione e salute. Se facciamo una comparazione con Londra, in Brasile l’80 per cento degli investimenti per le infrastrutture è stato finanziato dal settore privato. A Londra è avvenuto esattamente il contrario, con l’82 per cento finanziato con fondi pubblici. Nella costruzione si è pensato, inoltre, al lascito per la città: dopo i Giochi, il Parco Olimpico diventerà un grande complesso sportivo ed educativo.

D. – Si parla tanto della questione sicurezza in Europa, per la questione del terrorismo, ma anche la questione della sicurezza e della violenza locale…

R. – E’ una preoccupazione dappertutto! Noi abbiamo realizzato una grande operazione di sicurezza: è la più grande della storia della città! E’ un contingente stimato in più di 85 mila uomini, per garantire la sicurezza in questo evento.

D. – La Zika ha tormentato molto la stampa, anche europea ed americana…

R. – Io credo che sia stata molto esagerata, soprattutto pensando ai Giochi: adesso è il periodo invernale in Brasile e la possibilità della presenza delle zanzare nel periodo invernale è estremamente bassa.

D. – Il Santo Padre, nell’udienza generale di mercoledì scorso, ha fatto gli auguri per le Olimpiadi e ha rivolto un pensiero anche ai brasiliani che vivono un momento difficile, una crisi economia. Come vede questo momento, anche con questi Giochi Olimpici?

R. – Io credo che l’ultimo anno sia stato difficile da un punto di vista economico, perché abbiamo avuto la recessione. E anche quest’anno abbiamo una recessione. Ma si parla già di una crescita economica di circa il 2 per cento per l’anno prossimo. Dobbiamo anche pensare sempre che questi due anni di recessione si sono verificati dopo molti anni di crescita economica... Io credo che per il popolo brasiliano il messaggio del Papa sia molto importante, perché noi siamo un Paese con una grande parte della popolazione cattolica. Ma il Brasile è anche un Paese in cui c’è sempre stata una grande mescolanza, un Paese di immigrazione: è un Paese, quindi, che può anche dare un esempio in termini di convivenza nel mondo. E questi Giochi mostreranno queste qualità dei brasiliani. E’ un Paese in cui la collaborazione e la cooperazione sono sempre presenti e credo che questo sarà molto visibile durante i Giochi Olimpici, come abbiamo potuto vedere già nel Campionato mondiale di calcio due anni fa.








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