Porre fine agli omicidi politici: è accorato l’appello lanciato da mons. Abel Gabuza, presidente della Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale sudafricana (Sacbc). In una nota diffusa in questi giorni, il presule ha sottolineato l’esigenza della riconciliazione nazionale, in un momento in cui il Paese si prepara ad affrontare le elezioni municipali, in programma per il 3 agosto.
Tutelare la democrazia
Definendo l’incremento delle uccisioni a sfondo politico
come “una delle più grandi minacce alla democrazia sudafricana, conquistata a fatica”,
mons. Gabuza si è detto “rattristato nel vedere che, dopo ventidue anni di governo
democratico, si verificano ancora omicidi politici, tristi ricordi di un passato doloroso”.
L’appello del presule arriva dopo le recenti violenze verificatesi nel Paese, in particolare
nella provincia di KwaZulu-Natal, in cui sono stati uccisi dodici candidati alle elezioni.
Ogni vita umana è sacra
Ribadendo “la sacralità della vita umana”, il presidente
della Commissione Giustizia e pace ha poi sottolineato che “la morte anche di un solo
candidato alle elezioni è una morte di troppo”, perché “non si può considerare normale”
uccidere qualcuno in campagna elettorale. Di qui, l’ulteriore appello del presule
ai rappresentanti del sistema giudiziario, affinché affrontino efficacemente la questione,
a prescindere “dallo schieramento politico” delle persone coinvolte e cercando di
fermare la crescente ondata di omicidi con “la condanna” certa dei colpevoli. (I.P.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |