2016-08-01 16:15:00

Islam a messa. Mons. Mogavero, Mazara: "Gesti più grandi delle parole"


Islam a messa

"Sembra che i numeri siano stati elevati, se come pare, più di 23mila musulmani sono entrati nelle nostre chiese per dirci la loro vicinanza verbale ma anche fisica. Perchè, commenta mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Trapani),  entrare in un luogo di culto è un gesto impegnativo, dall'alto valore simbolico che dice una comunanza di ideali religiosi che vanno oltre tutte le dichiarazioni di principio e di tutte le affermazioni più o meno estremistiche che talvolta vengono fatte nelle diverse sedi". 

Prova di disgelo

E' la prova di un certo disgelo da un clima di apatia, da un ignorarsi a vicenda e da una guerra blanda. E' un gesto che mette ciò in discussione. Tra cattolici e musulmani non possiamo più ignorarci in Italia o farsi una guerra blanda. Oltre i numeri, riconosciamo i torti e le ragioni reciproche. Nessuno imputa ai musulmani i fenomeni di fondamentalismo o di terrorismo; forse di fondamentalismo un po' di più, come responsabilità, perchè ha matrice essenzialmente religiosa, mentre il terrorismo è sanguinario e basta, anche se si ammanta di natura religiosa". "Riconoscere che ci sono dei morti di cui ci facciamo carico, non ce li rinfacciamo, nè i morti cristiani, nè musulmani, però ne teniamo conto e vogliamo che queste morti non siamo inutili in ordine al cambiamentio di clima che tra le religioni deve avvenire". "La decisione dell'Imam di Parigi che nega la sepoltura religiosa all'autore dell'assasssinio del prete francese in Normandia, è un segnale molto forte che paragonerei alla negazione dei funerali religiosi per coloro che si macchiano di delitti di mafia, dalle nostre parti, soprattutto. Sono gesti che ci invitano alla riflessione e ci dicono come tra questi due mondi, che sembrano così lontani tra loro, che finalmente ci sia, nel nome di una umanità ferita, la capacità di dire ti sono accanto; mi sembrano gesti in controtendenza e anche di una certa efficacia per stabilire, quanto meno, rapporti di cordialità tra due esperienze religiose che si richiamano alla fede per un unico DIo".

Sicilia, regione con più musulmani a messa  

"Questo, prosegue mons. Mogavero, la dice lunga anche su quelle che sono le nostre idee, i nostri orientamenti al riguardo dei nostri fratelli musulmani, che da noi vivono un clima di accoglienza e di simpatia, anche umana, che è prelimionare, qursto clima,  a qualsiasi altro modello di convivenza o atteggiamento mentale che ce li possa rendere più o meno vicini o più o meno simpatici. Ma qui, la simpatia, conta poco perchè ci sono in ballo valori così alti che bisogna prescindere dalle emozioni anche se queste devono entrare nel rapporto tra persone". 

In Puglia distinguo tra islamici

"Significa che non ci sono state disposizioni autoritarie dall'alto che disponessero provvedimenti uniformi per tutti". "Ognuno ha ricevuto un invito che poteva onorare in un modo o nell'altro. O verso il quale poteva assumere anche orientamenti diversi. Per altro, come tutti ben sappiamo, all'interno del mondo musulmano non c'è quella centralità e quel coordinamento tra i diversi orientamenti o scuole, per cui una parole autorevole come l'Imam di Parigi o del Cairo, diciamo che possono lasciare indifferente la base, perchè non c'è vincolo di obbedienza o di uniformità dogmatica che da noi assume il vescovo di Roma o un Concilio ecumenico. O quegli organi collegiali, quali le Conferenze episcopali che danno orientamenti pastorali".

Presenza islam a Mazara del Vallo

"Il dialogo con il mondo musulmano è prevalentamente su rapporti di conoscenza, cordialità, di scambio di pareri, visite, auguri o inviti a partecipare ad eventi". "Il dialogo sul piano teologico, se è difficile a livelli alti, a livello di base, in una diocesi provinciale come è Mazara, è un problema altro. Gli imam sono formati in modo diverso. C'è chi ha la capacità di un dialogo religioso elevato, ma ci sono quelli che fanno il loro compito e basta. Quello che più funziona in questi rapporti è il fatto che ci si conosca, che non ci si ignori, che non ci si eviti, ma soprattutto che non ci si consideri su fronti opposti della barricata. E questo è già tanto, se vediamo quello che sta succedendo in Francia". "A proposito delle affermazioni dell'imam di Lecce, che preferiva un luogo neutro per l'incontro tra cristiani e musulmani, noto, conclude il vescovo di Mazara del Vallo, che quanto è successo in Normandia è successo in una chiesa ad opera di islamici". "Allora chi ha proposto un segno tangibile di vicinanza e solidarietà nello stesso luogo di culto in cui è stato perpetrato un barbaro omicidio, credo che abbia fatto una scelta coraggiosa, controcorrente altrettanto, ma anche dal profilo simbolico veramente grande perchè i gesti, lo sappiamo, sono più grandi delle parole". 

 

 

 








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