Una speciale task force per promuovere la pace e la riconciliazione tra comunità che vivono situazioni di tensione razziale e una Giornata nazionale di preghiera in tutte le diocesi del Paese da tenersi il 9 settembre prossimo. Sono le due iniziative messe in cantiere dalla Conferenza episcopale statunitense (Usccb) di fronte ai recenti sanguinosi episodi di violenza e di tensione tra comunità afroamericane e Forze dell’ordine accaduti a Baton Rouge, Minneapolis e Dallas, con numerose vittime da entrambe le parti. Situazioni che nelle ultime settimane hanno fatto ripiombare il Paese in quel clima odio e di vendetta, già drammaticamente sperimentato negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso durante le battaglie per i diritti civili.
Il gruppo di lavoro presieduto da mons.
Wilton Daniel Gregory
Il gruppo di lavoro, che sarà presieduto dall’arcivescovo
afro-americano di Atlanta, Wilton Daniel Gregory, già presidente della Usccb dal 2001
al 2004, sarà composto stabilmente da cinque presuli e potrà contare anche sulla collaborazione
e la consulenza di esperti laici oltre che del cardinale arcivescovo di Galveston-Houston,
Daniel N. Di Nardo, vice presidente dell’episcopato, e dei presuli le cui diocesi
sono state particolarmente interessate da episodi di violenza. La Commissione, come
spiega il sito della Usccb, avrà lo scopo di “aiutare i vescovi ad affrontare direttamente
questi problemi difficili, in modi diversi: attraverso l’individuazione e la dissuasione
delle buone pratiche; l’ascolto delle preoccupazioni dei membri delle comunità coinvolte
e delle forze dell’ordine; la creazione di relazioni solide per aiutare a prevenire
e risolvere i conflitti”.
Costruire ponti di comunicazione tra le
comunità
Le iniziative annunciate vogliono rispondere all’esigenza
evidenziata l’8 luglio scorso dal presidente della Usccb, mons. Joseph Edward Kurtz,
di trovare nuove forme per accompagnare e aiutare le comunità locali alle prese con
violenze a sfondo razziale: “Ho sottolineato la necessità di guardare verso altri
modi di coltivare un dialogo aperto, onesto e civile sulle questioni delle relazioni
tra etnie, la giustizia, la salute mentale, le opportunità economiche, e affrontare
la questione della violenza armata”, ha spiegato l’arcivescovo Kurtz, per il quale
sia la celebrazione della giornata di preghiera, sia il gruppo di lavoro “aiuteranno
a progredire in questa direzione”. L’auspicio è quello di contribuire a “consolidare
la pace e costruire ponti di comunicazione e di aiuto reciproco nelle nostre comunità”.
La giornata di preghiera per la pace del
9 settembre
La giornata di preghiera per la pace, come accennato,
si terrà il 9 settembre, giorno in cui si celebra la memoria liturgica di san Pietro
Claver, gesuita del 17.mo secolo, evangelizzatore degli afroamericani e strenuo loro
difensore di fronte alla tirannia dei mercanti di schiavi. Tanto da dichiararsi “schiavo
degli africani per sempre”. La task force presenterà i risultati del lavoro svolto
e fornirà le proprie raccomandazioni per il futuro alla prossima sessione autunnale
della Usccb a novembre.
Le tensioni razziali preoccupano anche le organizzazioni
ecumeniche
Gli scontri a sfondo razziale e le tensioni etiche
– riferisce L’Osservatore Romano – sono stati al centro delle preoccupazioni anche
delle organizzazioni ecumeniche statunitensi. In particolare, il Consiglio delle Chiese
cristiane (CCC), che conta circa 45 milioni di aderenti, ha confermato che non verrà
meno il suo “impegno per il raggiungimento della giustizia razziale, per la prevenzione
della violenza armata, per la riconciliazione intercomunitaria. La nostra società
ha bisogno di una trasformazione radicale, di abbandonare sospetto e rabbia per abbracciare
fiducia e riconciliazione”.
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