2016-07-23 14:37:00

Missione digitale: stare ‘da cristiani’ sui social


“L’elemento digitale non è più solo un elemento strumentale della comunicazione ma la condizione in cui ogni essere umano sempre più spesso si ritrova, un elemento della vita quotidiana. Pertanto, i comunicatori cattolici sono oggi obbligati a riflettere su come la missione della Chiesa si può compiere anche in quest’ambiente”. Così, Bruno Mastroianni, giornalista e docente di Media Relations alla Pontificia Università della Santa Croce, presenta il volume ‘La missione digitale, comunicazione della Chiesa e social media’ che ha curato assieme a Giovanni Tridente, giornalista, coordinatore dell’Ufficio Comunicazione e Stampa dello stesso Ateneo, dov’è anche lui docente di comunicazione. Il testo rappresenta la sintesi scritta delle idee emerse dal X seminario per i comunicatori, organizzato ad aprile 2016 dalla Santa Croce, proprio su queste tematiche.

Senza paura

“Come ci insegna Papa Francesco – spiega Tridente – non dobbiamo avere paura di abitare le nuove periferie, i nuovi spazi che non siamo abituati, come Chiesa, a frequentare. Anzi, dobbiamo essere consapevoli che è lì, nei social network, che le persone si ritrovano e trascorrono la maggior parte del loro tempo. Secondo una recente statistica, a maggio, erano 28 milioni gli italiani connessi al web, collegati per oltre 2 ore al giorno in media. E’ importante capire questo e capire che in quell’ambiente serve un approccio propositivo che eviti le contrapposizioni, per creare una serie di buone pratiche. Il volume invita a non aver paura di essere on-line e a sfruttare bene questa possibilità per avvicinare le persone e compiere insieme un cammino per il bene della società”.

Un campo da civilizzare

“Ci siamo resi conto – aggiunge Mastroianni – che su questi temi esistono molte riflessioni dedicate a ‘come spegnere’, ‘come mettere i dispositivi su off’, ‘non esagerare con l’uso della rete’, ‘evitare gli eccessi’ e ‘non farsi distrarre continuamente dai social’. Si tratta di una prospettiva importante, ma limitata. La parte davvero utile del discorso, per educare e per educarci, ci sembra sia invece capire ‘come stiamo’, come possiamo essere ‘pienamente umani’, nell’online. Come possiamo andare oltre le contrapposizioni che sono tipiche del web? Come reagire alle distrazioni e alla confusione che nascono da un overload di informazioni? Non si tratta di orizzonti ineluttabili da cui dobbiamo difenderci, ma di un campo aperto che va, in qualche modo, civilizzato, mostrando agli altri che si può stare sul web vivendo pienamente la propria umanità. Educatori, genitori, operatori pastorali, esponenti della Chiesa dovrebbero, secondo noi, sentirsi chiamati a questo”.

Starci sì, ma bene

“Nel mondo delle istituzioni ecclesiali c’è ancora molto da fare sul piano dell’alfabetizzazione digitale – aggiunge Tridente – ma è importante che si sia raggiunta la consapevolezza che bisogna stare sui social. Papa Francesco, non a  caso, ha un profilo twitter che ha recentemente raggiunto 30 milioni di followers. Ma una volta deciso di stare in questo ambente bisogna imparare a starci bene. Nel libro diamo delle indicazioni pratiche, che vanno però declinate diversamente a seconda dei contesti e delle situazioni. Vogliamo invitare soprattutto a una riflessione su come approfittare bene dell’utilizzo dei social media. Offriamo spunti e idee che ogni operatore pastorale potrà applicare al suo campo di lavoro”.  

Oltre le contrapposizioni

“C’è un grande lavoro che si può fare sui social per andare oltre lo stereotipo delle contrapposizioni, rielaborare i contenuti negativi – conclude Mastroianni - perché così come ci sono delle ombre ci sono anche delle grandi luci. In fondo i social sono solo una lente che ingrandisce l’umanità, tutto sta a valorizzare ciò che c’è di positivo”.

L’Evangelii Gaudium come bussola

Uscire, testimoniare, educare, trasfigurare, andando oltre i limiti umani – aggiunge Tridente – sono quattro verbi che possiamo trarre dall’Evangelii Gaudium e dei quali possiamo fare tesoro per vivere nel web come cristiani che vogliono dare un contributo alla società e al bene comune”.  








All the contents on this site are copyrighted ©.