2016-07-21 15:02:00

Villani: inammissibile che si pensi di non vaccinare


E’ stato approvato all’unanimità, nei giorni scorsi, dal Consiglio nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Fnomceo, un documento in cui si prende una posizione netta a favore dei vaccini contro l’ondata “No-Vax”. Si propongono anche sanzioni fino alla radiazione per i medici che sconsigliano la vaccinazione, in assenza di situazioni particolari. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, afferma che “non ci può essere obiezione di coscienza sulla vaccinazione”. Tutto questo mentre in un Italia le vaccinazioni sono in costante calo dal 2012. Perché si è creata questa situazione? Debora Donnini lo ha chiesto al prof. Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale dell'Ospedale Bambino Gesù:

R. – Quello che succede è che effettivamente c’è stata molta disinformazione. E’ stato lasciato forse troppo spazio – anche sui media, in televisione, sui giornali – a persone che non avevano nessuna qualificazione, che hanno detto delle falsità in pubblico e c’è stato forse un atteggiamento troppo morbido proprio da parte delle Istituzioni. Come medici abbiamo prodotto dei documenti come “il Calendario per la vita”, una proposta vaccinale per tutta la vita. Nonostante queste proposizioni, nonostante il favore delle Istituzioni, ci sono ancora delle sacche di disinformazione oppure per dei banali motivi di interesse economico, ci sono persone contrarie alle vaccinazioni. E’ inammissibile che semplicemente si pensi di non vaccinare!

D. – I bambini non vaccinati possono trasmettere la malattia agli altri?

R. – Ci sono stati clamorosi episodi di cronaca come bambini morti di pertosse, contagiati da chi non aveva fatto il richiamo della vaccinazione. C’è stato il famoso caso di Bologna che ha fatto sì che questa mamma si sia poi attivata anche sui social chiedendo l’obbligo vaccinale per chi deve andare a scuola. Ci dev’essere un diritto alla tutela della salute, non ai capricci di alcune persone.

D. – Ci sono dei casi in cui in realtà, però, è meglio non vaccinare i figli. Quali sono e come i medici possono valutarli?

R. – Sono dei casi rarissimi in cui ci sono delle immunodeficienze, oppure dei casi in cui il soggetto, per motivi di salute, è costretto a praticare delle terapie immunosoppressive o con farmaci biologici. Ma queste ultime sono delle controindicazioni temporanee. Chiaramente se un soggetto ha un grave immunodeficit – ma in Italia di questi bambini ce ne saranno circa 10 – allora non è il caso di vaccinarlo, ma bisognerà proteggerlo in altro modo.

D. – Chiaramente, il vaccino può comportare piccole conseguenze: che valore hanno rispetto alle conseguenze che possono derivare dal non far vaccinare i bambini?

R. – Chiaramente, nel bilancio il rischio di una reazione è talmente infinitesimale che praticamente non conta. Di vaccinazione non è mai morto nessuno. Non esiste persona morta di vaccino. Tantissimi anni fa, quando c’erano dei vaccini meno sofisticati, ci sono stati dei casi in cui ci sono state reazioni indesiderate ai vaccini. Ma ormai sono lustri che questo non avviene più. Quindi, il rischio connesso con la vaccinazione è pressoché zero, mentre il rischio di contrarre la malattia e di morire è testimoniato dai morti che ancora ci sono.








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