2016-07-19 20:43:00

Parolin: scenario mondiale preoccupa, promuovere dialogo e diritti


Lo scenario mondiale preoccupa molto perché la violenza e l'odio sono sempre più diffusi, è necessario più che mai oggi promuovere il dialogo e il rispetto della persona. E' questo, in sintesi, quanto ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di un incontro in Vaticano. Per noi c'era Debora Donnini. Ascoltiamo il porporato:

R. – Purtroppo, notiamo come aumentano gli odi, le divisioni, le contrapposizioni. Ed è sempre più difficile risolvere questi conflitti; è sempre più difficile porvi mano, e trattarli secondo criteri di dignità, giustizia e solidarietà.

D. – Il Papa ha detto che la pace in Siria è possibile e la soluzione è politica, non militare…

R. – Certamente, noi insistiamo sul principio che solamente una soluzione pacifica e negoziata può evitare ulteriori sofferenze alla popolazione, che già – purtroppo – ne ha sofferte tante ed è allo stremo. E può anche permettere una ricostruzione del Paese: una ricostruzione che sia duratura.

D. – A Nizza c’è stata una strage e un dramma assoluto…

R. – Di fronte a quanto è successo a Nizza non ci sono parole. A mio parere, è proprio un’espressione di odio puro: andare così alla cieca contro queste persone che erano riunite per un momento di festa… Massacrare bambini, anziani, così… Veramente uno si chiede che cosa stia succedendo. Dobbiamo lavorare, tutti insieme, per cercare di capire prima di tutto, di comprendere, quali sono le cause di questi fenomeni così drammatici e dolorosi; e poi – evidentemente – di superarli. Naturalmente l’intervento deve avvenire a più livelli: ci sarà un intervento di intelligence, sicuramente: questo è necessario per la sicurezza. Ma l’intervento deve essere soprattutto di tipo culturale, per estirpare le radici di questi fenomeni e aiutare la gente, i popoli, e le persone, ad accettarsi reciprocamente – lo dice spesso il Papa – ecco, io credo che questo sia un punto fondamentale sul quale ritornare spesso; che le differenze, che pur ci sono, diventino una fonte di arricchimento reciproco e non un’occasione di scontro e di lutto.

D. – In Turchia, la Chiesa vive sempre una situazione abbastanza complicata. La situazione di adesso vi preoccupa ulteriormente?

R. – Sì, non credo che la Chiesa cattolica sia stata direttamente interessata da queste vicende. La Chiesa cattolica è una piccola realtà in Turchia. Naturalmente, noi stiamo facendo il possibile perché siano riconosciuti anche i suoi diritti e affinché i cittadini che professano questa fede, che sono una piccola minoranza, possano vivere con uguali diritti rispetto agli altri cittadini del Paese.

D. – Possiamo dire che i diritti umani - i diritti civili - sono oggi una delle sfide fondamentali di questo momento storico così complicato e così pieno di crisi?

R. – Sì, certamente.  Ma io direi che è proprio il punto di partenza: il rispetto della persona e della sua dignità. Quello che diciamo sempre: mettere al centro la persona, che poi si declina in tutte queste varie situazioni, ma che deve essere davvero il punto di partenza; altrimenti non ne veniamo fuori e altrimenti – davvero – vivremo sempre più queste situazioni di odio,  di violenza e di divisione,  che aumenteranno.

D. – Costruire ponti quindi rimane una parola d’ordine, uno slogan…

R. – Certo, però che non sia solo uno slogan. Credo che abbiamo bisogno di operatività, oggi. Abbiamo bisogno che ciascuno – veramente – al suo posto, e secondo la sua responsabilità, si metta a lottare, a combattere contro queste derive, e a costruire veramente un mondo solidale.

D. – Eminenza, anche lei si prepara per la Gmg…

R. – La mia attesa è che questo incontro – naturalmente – serva a rafforzare nei giovani che parteciperanno attraverso l’incontro con il Papa soprattutto una forte convinzione di vita cristiana, che nasce dall’incontro con Gesù Cristo e il suo Vangelo. Ecco: che sia un incontro, anche attraverso questa esperienza di comunità, con Gesù Cristo e il suo Vangelo, che, come dice il Papa all’inizio della “Evangelii Gaudium”, dà una grande gioia a chi riesce a realizzarlo.








All the contents on this site are copyrighted ©.