2016-07-18 09:37:00

Ad Acireale il progetto della diocesi "Cammini di fede"


“Itinerari della fede-Cammini di fede”: è il progetto della diocesi di Acireale che coniuga fede e turismo e che vuole valorizzare il patrimonio culturale e religioso siciliano e offrire opportunità di lavoro ai giovani. Promosso dall’assessorato Tutismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia è stato sostenuto fortemente dal vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti. Lo illustra, al microfono di Tiziana Campisi, Anna Musmeci, dell’Ufficio Pastorale del Turismo e coordinatrice regionale del progetto:

R. – E’ un progetto che mira alla promozione e alla fruizione delle risorse turistiche collegate ad una tematica religiosa, con focus specifici come feste patronali, cammini, per esaltare e riscoprire le radici del nostro territorio e della nostra cristianità.

D. – Proponete degli itinerari, ce ne può descrivere alcuni?

R. – Gli itinerari sono volutamente costruiti e riconducibili all’offerta religiosa siciliana, per cui a seconda delle province c'è la festa di Sant’Agata a Catania, il cammino di fede a Sant’Alfio, alle pendici dell’Etna, la festa di Santa Lucia a Siracusa, il cammino di fede di Santa Rosolia a Palermo, la festa di San Calogero ad Agrigento, le Settimane Sante di Trapani, Enna, Caltanissetta, la Vara di Messina, le feste di San Giorgio e San Giovanni a Ragusa. Queste feste hanno voluto essere per noi una proposta che unisse insieme l’offerta religiosa siciliana a quella che è la rappresentatività del nostro territorio. 

D. – Come si articola il progetto?

R. – Trattandosi di turismo, abbiamo puntato ad una comunicazione che fosse un po’ diversa, attraverso quindi una piattaforma multimediale, costruita seguendo il calendario delle feste, che poi dalla festa si potesse sviluppare e potesse poi entrare nel territorio stesso, apprezzandone così le bellezze artistico-culturali. La piattaforma mediatica è stata accompagnata anche da una forte segnaletica sul posto, proprio a segnare i luoghi relativi alla festa. Infine, la creazione di brochure, che però non fossero solamente le classiche brochure, quanto piuttosto mappe tematiche che potessero abbracciare proprio in una forma di rete comune i momenti più importanti delle singole feste all’interno delle province siciliane.

D. – Come è stato accolto questo progetto?

R. – Con tanta curiosità, tanto interesse, da parte sia delle istituzioni che del territorio, principalmente. Proprio per volere di mons. Raspanti, appunto, il nostro vescovo, si è voluto puntare sui giovani. Quindi, i giovani delle diocesi saranno gli attori protagonisti di questi itinerari. Per loro si è voluta costruire anche la possibilità di una progettualità futura che potesse essere uno sbocco lavorativo non indifferente. Le feste, gli edifici, le visite culturali che si vanno a creare, vengono realizzate in collaborazione con dei giovani appartenenti alle diocesi, che hanno sviluppato una preparazione non solo a livello artistico-culturale, ma anche a livello delle feste stesse, dei riti, delle pratiche legate all’essenza stessa della devozione che si va a celebrare. E loro sono i primi a veicolare tutto ciò di fronte ad una possibile domanda turistica.








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