“E’ un episodio dai contorni ancora oscuri ma che intristisce e preoccupa e, comunque, chiede di non esser sottovalutato” e “contiene un messaggio che va certamente oltre la persona e le motivazioni di chi l’ha compiuto e che potrebbe esser ripetuto con motivazioni simili o diverse”. Mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, commenta così l’episodio di sfregio e profanazione del crocifisso avvenuto qualche giorno fa nella chiesa veneziana dei Ss. Geremia e Lucia.
La libertà religiosa contro ogni forma di discriminazione e razzismo
“Il valore fondamentale della libertà religiosa contro ogni forma di discriminazione
e razzismo – afferma in una dichiarazione diffusa ieri dal patriarcato e ripresa dall'agenzi
Sir – non viene qui messo in questione ed anzi ci vede ancor più impegnati in un
atteggiamento di reale e saggia accoglienza, attraverso un’integrazione cordiale e
sincera, nei confronti di chi chiede aiuto perché si trova nel bisogno. Nello stesso
tempo, si chiede rispetto e garanzie di legalità per coloro che accolgono”.
Il cristianesimo ha generato la cultura dell'accoglienza, del perdono e
della riconciliazione
Il Crocifisso, spiega, “che per i cristiani riveste il significato religioso più alto,
è Colui che ha generato questa storia e questa cultura basate sull’accoglienza, sul
perdono e sulla riconciliazione. Senza tali valori una convivenza umana, degna di
tale nome, non sarebbe possibile. Sì, vogliamo una società a misura d’uomo in cui
siano integrati – come ci ricorda Papa Francesco – gli uomini e le donne ferite da
una vita difficile e drammatica, come certamente deve essere stata quella dell’amico
magrebino entrato nella chiesa dei Ss. Geremia e Lucia”. “A lui vorremmo dire – conclude
Moraglia – , con semplicità e fraternità, che compiendo quel gesto nei confronti del
Crocifisso – Colui che il cristiano ha di più caro – si è scagliato anche contro quei
valori che proprio il Crocifisso – al di là del suo significato religioso – ha originato
nella nostra cultura e tiene oggi desti nella nostra società: l’accoglienza, il perdono,
la riconciliazione, la misericordia”. (R.P.)
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