2016-07-15 13:01:00

Italia: dopo Nizza aumenta la vigilanza. I sindacati: investire di più


Il governo italiano ha deciso di aumentare la vigilanza attorno a tutti gli obiettivi sensibili. Lo ha affermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano al termine del Comitato antiterrorismo. Rafforzati poi i controlli alle frontiere. Alessandro Guarasci:

Rafforzati i  sistemi di vigilanza e di presidio degli obiettivi sensibili, ma costituita anche una forma di riunione permanente del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo. L’Italia prende le contromisure dopo l’attentato di ieri. Sotto osservazione anche le carceri, anche se non ci sono stati segnali di sostegno o di solidarietà per quanto accaduto da parte di soggetti di fede islamica o di altre fedi. Rafforzati poi i controlli alle frontiere, soprattutto quelle piemontese, come è aumentato il monitoraggio del web e del flusso di denaro. Per Alfano, poi, bisogna avere più informazioni sugli imam. Ma come sta funzionando la prevenzione? Daniele Tissone, segretario del Cgil Polizia, il Silp

R. – L’Italia è un obiettivo a rischio, come lo sono tutti i Paesi. E’, però, essenziale il controllo alle frontiere, che ci consenta, attraverso uno scambio sempre maggiore di informazioni, di banche dati tra le polizie internazionali, di poter monitorare tutti quei soggetti che possono essere gli autori di potenziali attentati.

D. – La vigilanza in Italia sembra, almeno apparentemente, abbastanza alta. Abbiamo militari che, per esempio, sono nelle stazioni e nelle fermate della metropolitana. Ma come sta andando avanti, secondo lei, l’azione di Intelligence?

R. – Il livello è adeguato. Molto spesso si ricorre a forme preventive di arresto e a forme di controllo anche sul web. Quindi, da questo punto di vista, mi sento di dire che la professionalità degli operatori della Polizia italiana è elevata, non fosse altro per l’esperienza che ha la nostra Polizia mutuata dagli episodi del terrorismo interno, dall’attività della criminalità organizzata. C’è bisogno di una giustizia più rapida e più veloce e capace anche di intervenire prontamente e di mettere in atto tutte quelle misure, anche a livello preventivo, che possono essere necessarie per stroncare sin dall’inizio episodi che potenzialmente - ripeto – possono portare all’incitamento dell’odio e alla commissione di reati. La vigilanza c’è, esiste: la vigilanza fisica presso le stazioni, le metropolitane. Abbiamo visto, però, come nel caso recente della Francia, di ieri, come tutti possano essere, costituire i luoghi e l’obiettivo.

D. – Voi, però, lamentate una cronica carenza di strumenti…

R. – Tutte le forze di polizia, in senso lato, da molti anni - da circa un decennio - lamentano una carenza di uomini, di mezzi, di strumentazione e di tecnologie. Penso ad esempio ai giubbotti antiproiettile, quelli di nuova generazione, che non sono stati ancora distribuiti a tutto il personale. Bisogna investire e bisogna invertire questa tendenza degli ultimi anni, che è stata quella di considerare la sicurezza come un qualcosa sul quale intervenire anche dal punto di vista del risparmio, in un'ottica di spending review.








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