2016-07-14 14:30:00

Vescovi Sudafrica: appello per elezioni libere ed eque


Il prossimo 3 agosto, il Sudafrica andrà alle urne per rinnovare gli organi locali. In vista della tornata elettorale, a fine giugno la Conferenza episcopale locale (Sacbc) ha protestato contro le testate giornalistiche che non diffondono notizie o immagini violente, legate alle proteste della popolazione. Si tratta di una sorta di “censura” per non surriscaldare il clima politico, già notevolmente teso. In particolare, i presuli criticano il veto posto alla trasmissione di immagini in cui edifici di pubblica proprietà vengono dati alle fiamme.

A rischio lo svolgimento di elezioni libere ed eque

Per questo, ora la Commissione episcopale Giustizia e pace si appella al Parlamento, affinché intervenga per dirimere la questione. In una nota, il presidente della Commissione, mons. Abel Gabuza, ha chiesto una riunione parlamentare urgente per discutere il caso, perché “è stata data l’impressione che le emittenti non sappiano comunicare in modo completo ed obiettivo su eventi che possono inficiare lo svolgimento di elezioni libere ed eque”. E questa è “una questione grave che richiede un intervento urgente dell’Assemblea nazionale”.

Ripristinare la fiducia della popolazione nel processo elettorale

Non solo: tale crisi informativa, sottolinea il presule, può provocare la sfiducia della popolazione nelle operazioni di voto. “La gente non si fiderà del risultato elettorale – si legge nella nota della Commissione – se la controversia relativa alla copertura mediatica dell’evento non verrà risolta”. È, quindi, “nell’interesse del bene comune” che tale fiducia “va ripristinata”.

Non coinvolgere i giovani in violenze faziose

Da ricordare che già all’inizio di luglio la Commissione Giustizia e pace ha diffuso un comunicato per criticare l’insufficiente condanna, da parte dei politici locali, delle violenze che hanno macchiato la campagna elettorale. A metà giugno, infatti, almeno tre persone sono state uccise a Tshwane, nei pressi di Pretoria, in scontri scatenati dalla scelta di un candidato alle elezioni. In quell’occasione, mons. Gabuza definì tali episodi “violenze faziose”, puntando il dito contro i politici che spinti dalla “bramosia di potere”, “mobilitano i giovani, specie quelli senza lavoro, per impiegarli negli scontri pre-elettorali”. (I.P.)








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