2016-07-13 15:20:00

Vescovi del Venezuela: la democrazia nel Paese è incrinata


"Gli arcivescovi e vescovi del Venezuela, riuniti nella 106.ma Assemblea Ordinaria vogliono condividere con il popolo venezuelano le angosce e desiderano comunicare la speranza che, riconciliati e attraverso il dialogo, troveremo soluzioni efficaci a questa crisi": inizia così l'esortazione finale pubblicata ieri pomeriggio dalla Conferenza episcopale venezuelana (Cev). L’esortazione, riferisce l'agenzia Fides ha per titolo: "El Señor ama al que busca la justicia" (Prov. 15, 9).

Sull'orlo di una crisi di sicurezza alimentare e sanitaria
Dopo una breve descrizione della realtà sociale che vive il Paese, i vescovi segnalano alcune urgenze. “Siamo sull’orlo di una crisi di sicurezza alimentare e sanitaria, con delle conseguenze sociali – avvertono -. Dinanzi a questo, la crescita del potere militare è una minaccia per la tranquillità e la pace”. La violenza e l'insicurezza sono ovunque, constatano i vescovi citando l'aggressione ai seminaristi. Il testo evidenzia che "l'identità culturale Venezuelana è sminuita e addirittura persa quando viene valutata solo se è collegata al progetto politico prevalente.... La democrazia in Venezuela è incrinata".

La grave crisi morale
​Tuttavia "la crisi morale è maggiore della crisi economica e politica, perché colpisce l'intera popolazione nelle norme di comportamento. La verità lascia il posto alla menzogna, la trasparenza alla corruzione, il dialogo all’intolleranza e la convivenza all'anarchia".

I vescovi elencano 3 richieste prioritarie
1.- "Esiste una priorità urgente: il governo permetta l'ingresso delle medicine nel Paese, data la loro grave carenza. Per la raccolta e la distribuzione, la Chiesa offre i suoi servizi e le infrastrutture della Caritas, come altre forme di cooperazione aperte ad altre fedi e istituzioni private. Questo servizio non è la soluzione definitiva, ma è un aiuto significativo".
2.- "C'è necessità di aprire definitivamente il confine colombiano-venezuelano. Dopo aver consentito la sua apertura la scorsa domenica, 10 luglio, è stato possibile per molti fratelli poter rifornirsi di cibo, medicine e altre forniture. Il passaggio di migliaia di cittadini nel Paese vicino è la prova della crisi".
3.- "Aumenta il numero di cittadini venezuelani tenuti nelle carceri, ingiustamente privati della libertà, molti di loro per motivi politici. La stragrande maggioranza è in condizioni disumane e senza un giusto processo. Queste persone, essendo innocenti, devono essere rimesse in libertà, o almeno dovrebbero essere processate, come stabilito dal codice di procedura penale". (C.E.)








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