2016-07-12 14:30:00

Giappone: Abe rafforza maggioranza e rilancia su economia


Il governo giapponese proseguirà con il programma di riforme economiche denominato 'Abenomics'. Le nuove misure di stimolo all’economia vedranno ancora una politica monetaria molto accomodante e da forti investimenti pubblici. E' quanto annunciato dallo stesso premier conservatore Shinzo Abe dopo le elezioni di domenica scorsa che hanno consentito alla coalizione di governo di conquistare la maggioranza assoluta dei seggi della Camera Alta. Ora due terzi del parlamento del Giappone sono controllati dall’esecutivo che vuole procedere alla riforma della costituzione. Marco Guerra ne ha parlato con Silvana De Maio, docente di lingua e cultura giapponese all’Orietale di Napoli:

R. – La novità assoluta di queste elezioni, che hanno segnato – quindi – la conquista della maggioranza da parte del partito del premier, è il fatto che per la prima volta hanno potuto votare anche i 18enni. E questo è un aspetto importante, perché dimostra la volontà concreta di ascoltare la voce dei giovani anche nelle politiche che verranno adottate nell’immediato futuro. E infatti, durante la conferenza stampa che Abe ha tenuto dopo la dichiarazione della vittoria delle elezioni, il motto è stato “mirai no toshi”, che significa “investimenti nel futuro”: quindi investimenti sia per sviluppare e per incentivare l’economia, ma anche – in senso lato – per dare spazio ai giovani in un Paese che è purtroppo a crescita zero.

D. – Adesso c’è una maggioranza per approvare le riforme, soprattutto per cambiare la Costituzione. Quali sono gli intenti di Abe?

R. – Sicuramente il risultato che ha raggiunto è quello di avere adesso la maggioranza dei due terzi per poter fare la richiesta di un cambiamento della Costituzione. Nella realtà, però, il percorso che si dovrà fare è ancora lungo e, tra l’altro, è previsto anche un referendum al quale i giapponesi saranno chiamati.

D. – Uno degli obiettivi è cambiare l’Art. 9, che prevede un riarmo sostanziale dell’esercito…

R. – Certamente, nel momento in cui dovesse andare in porto la possibilità di apportare una modifica alla Costituzione, una delle modifiche investirebbe anche l’Art.9. Tuttavia, un elemento che va assolutamente tenuto presente nell’osservazione del Giappone di questi anni è che si sta creando una consapevolezza rispetto a questa problematica e tutti sono allertati al dover riflettere in maniera critica su quello che una modifica della Costituzione può comportare.

D. – Nel quadro regionale cosa significa la conferma di Abe?

R. – Sia per quanto riguarda questi continui lanci di missili da parte della Corea del Nord, sia per quanto riguarda la richiesta avanzata dalla Cina di riconoscimento di sovrannazionalità sulle isole del Mar della Cina, è chiaro che la posizione giapponese è quella di mantenere quanto più possibile una posizione di forza nell’area regionale. Questo non significa necessariamente un intervento militare, ma significa essere molto attenti a quello che i Paesi confinanti stanno cercando di ottenere o di raggiungere.

D. – Subito dopo il risultato, Shinzo Abe ha annunciato un nuovo piano di stimolo per l’economia. Ci sarà una maggiore spesa pubblica e sarà abbassato il costo del denaro…

R. – Si è ampiamente parlato della Abenomics, che è quella che poi lui ha sempre usato come trampolino di lancio dei suoi progetti per il futuro del Paese. Allo stesso tempo ha fatto un passo indietro sull’aumento della tassa sui consumi, che era stato previsto per il 2017: questo indica che c’è un’attenzione alle difficoltà che i giapponesi hanno nel quotidiano e quindi una visione certamente globale di quella che deve essere l’economia del Giappone, senza tralasciare quelle che sono le problematiche dei giapponesi nella quotidianità

D. – Si può dire che Abe è un premier che ha un alto indice di gradimento fra la popolazione?

R. – Certamente sta ottenendo dei risultati che gli vengono riconosciuti dalla popolazione e questo è, forse, anche dimostrato dal risultato delle elezioni.








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