2016-07-09 17:25:00

Nato: Italia, Germania e Turchia alla guida della missione in Afghanistan


La Nato impiegherà aerei da ricognizione per supportare la coalizione internazionale contro lo Stato islamico. Lo ha annunciato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla seconda e ultima giornata di vertice a Varsavia. Stoltenberg ha anche ringraziato Italia, Germania e Turchia, che guidano la missione in Afghanistan. Soddisfazione dal premier italiano Renzi. Il servizio di Debora Donnini:

La missione in Afghanistan proseguirà oltre il 2016. La decisione viene annunciata da Stoltenberg al vertice di Varsavia, che si è concluso nel tardo pomeriggio. In conferenza stampa, il premier italiano Renzi aveva espresso soddisfazione. "Quello che è fondamentale – dice - è che siamo un grande Paese che viene ringraziato per l'aiuto alla comunità internazionale". Al centro del summit anche l’Ucraina. “Basta sostegno politico, militare e finanziario ai separatisti" che combattono contro Kiev , ha detto Stoltenberg che comunque assicura: non ci troviamo di fronte ad una nuova guerra fredda. Intanto, l’Italia contribuirà con 150 uomini all’impegno della Nato sul fronte Est, ai confini con la Russia. Anche il Belgio metterà a disposizione 150 militari, che saranno dispiegati in Lituania. L’Alleanza, comunque, sarà presente con circa 4 mila uomini a rotazione, in quattro paesi. In base a quanto deciso, i quattro battaglioni saranno a guida canadese in Lettonia, tedesca in Lituania, britannica in Estonia e statunitense in Polonia. Annunciato anche che la Nato impiegherà aerei da ricognizione e di istruttori militari per supportare la coalizione internazionale contro l'Is. Novita' anche sul fronte dell’ immigrazione: la Nato prevede una nuova operazione marittima nel Mar Mediterraneo, Sea Guardian, che collaborera' con l'operazione Sophia.

 

Sul summit della Nato, il primo post Brexit e l’ultimo con Barack Obama Presidente degli Stati Uniti, Amedeo Lomonaco ha intervistato Dario Fabbri, analista della rivista di geopolitica “Limes”:

  R. – Sta emergendo lo scenario di una Nato che sembra aver ritrovato, almeno formalmente, la sua ragion d’essere: quella di porsi come contraltare alla Russia, quindi la ragion d’essere storica di una Alleanza Atlantica, che aveva perso dopo la fine della Guerra Fredda la sua ragione di vita e che adesso - in seguito agli eventi del 2014, la rivoluzione ucraina e l’annessione della Crimea da parte della Russia, prova a rilanciarsi. Ed è questa la scommessa di fatto a cui stiamo assistendo in questi giorni.

D. – E’ stato anche annunciato che la missione della Nato proseguirà in Afghanistan oltre il 2016. E' stato ricordato che le nazioni guida, che contribuiscono a questa missione, sono Germania, Italia e Turchia. …

R. – Era di fatto inevitabile ed era già nell’aria da alcuni mesi. Non avrebbe avuto senso di fatto abbandonare l’Afghanistan dopo il 2016 o anche ridurre il numero di effettivi: ad esempio gli Stati Uniti manterranno gli stessi effettivi che hanno al momento, nonostante i piani parlassero di una riduzione. La ragione non è soltanto e soprattutto legata ai talebani, che comunque avanzano verso Kabul, quando – da parte americana – l’intenzione di mantenere una testa di ponte in Asia Centrale, soprattutto in funzione anti-cinese e anti-russa.

D. – Ieri, aprendo il Vertice, il segretario generale della Nato ha annunciato che verrà potenziata la presenza militare dell’Alleanza Atlantica nell’Europa dell’Est. Ha anche ribadito che è cruciale il dialogo con la Russia…

R. – Il dialogo è cruciale, perché – come dicevamo – la Nato sta cercando di rilanciarsi: di fatto è stata una Alleanza militare in cerca d’autore e l’autore sembra averlo trovato nuovamente negli Stati Uniti e l’obiettivo nella Russia. Ma in questa fase nessuno vuole la guerra: la Nato non vuole la guerra con la Russia e meno che mai Mosca vuole la guerra con la Nato. Quindi, al di là dei movimenti ai confini fra i due schieramenti che si registrano e che si sono registrati in questi mesi, l’obiettivo è anche parlare con Mosca e allo stesso tempo, però, garantire una certa sicurezza, una certa tranquillità ai Paesi dell’ex-blocco orientale: quindi Paesi Baltici, Polonia, Romania anzitutto, che temono il revanscismo russo.

D. – Un altro scenario al centro dei lavori al Vertice di Varsavia è quello complesso dell’Ucraina, scossa dalla guerra…

R. – L’Ucraina rimane una sorta di punto congelato. Per il momento le cose rimarranno così: anche nei prossimi anni, e di certo nei prossimi mesi, l’Ucraina resterà un conflitto congelato, con la Crimea che resterà certamente - anche nei prossimi anni, se non per sempre – in mani russe e con l’Ucraina che, almeno in questa fase, non entrerà e nemmeno le sarà proposto di entrare nella Nato. 








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