2016-07-09 12:10:00

Il commento di don Gianvito Sanfilippo al Vangelo (XV T.O.)


Nella 15.ma domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci propone il Vangelo del buon samaritano, uno straniero che si ferma a soccorrere un uomo lasciato mezzo morto dai briganti, mentre un sacerdote e un levìta passano oltre. Gesù racconta la parabola ad un dottore della legge che, per metterlo alla prova, gli aveva chiesto chi fosse il suo prossimo. Il Signore gli dice:

"Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?". Quello rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Va’ e anche tu fa’ così". 

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo presbitero della diocesi di Roma:

Rispondendo alla domanda maliziosa di colui che l’interpella: “Chi è il mio prossimo?”, Gesù racconta il dramma di un uomo, allontanatosi da Gerusalemme verso Gerico, la depressione più profonda della terra, che s’imbatte nei briganti i quali, depredandolo, lo lasciano, quasi morto, lungo la via. Un sacerdote e un levita, per non contaminarsi con colui che appariva ormai cadavere, secondo la Legge mosaica, tirano dritto senza fermarsi. Ma uno straniero, un samaritano, ha compassione, si prende cura del malcapitato, e lo porta al sicuro a sue spese. Quindi, il Signore interroga il suo interlocutore e tutti noi: “Chi dei tre passanti si è fatto prossimo” alla vittima? Per Cristo non basta essere prossimi per amicizia, affinità d’opinione o cultura, secondo la Legge della buona educazione e della correttezza. Il vero amore, invece, ci spinge a farci prossimo a chiunque soffra,  alleviando il suo dolore, rinunciando al comodo disimpegno, quando le barriere dell’amor proprio si fanno normalmente invalicabili e condannano alla solitudine chi ha bisogno. Molte persone, oggi, allontanandosi dalla fede e “scendendo” nella mondanità sono vittime dei demoni che derubano rispetto, pace e dignità, ma Gesù Cristo ha il potere di farci commuovere e di metterci al loro servizio. Deo gratias!








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