Quattro case appartenenti a famiglie cristiane copte sono state assaltate da circa 300 fanatici islamisti nel villaggio di Kom el Loofy, non lontano dalla città di Samalut, nell'Alto Egitto. L’assalto è scattato dopo che si era sparsa la voce di un progetto di costruzione di una chiesa nella zona, e nonostante la smentita da parte del proprietario dei terreni su cui il luogo di culto sarebbe dovuto sorgere, comunicata anche alle forze di polizia. Alle violenze settarie, avvenute a inizio settimana, è seguito un tentativo di conciliazione ispirato dalle autorità locali.
Le vittime di violenze non ricevono alcuna giustizia
La diocesi copta ortodossa di Samalut ha però contestato in questo caso la prassi
degli “incontri di riconciliazione” di fatto imposti dalle forze di sicurezza, sottolineando
la necessità di perseguire i comportamenti criminali a norma di legge, facendo inoltre
notare che spesso le vittime di violenze settarie permangono nella loro condizione
di parte offesa senza ricevere alcuna giustizia.
Raccolta fondi per finanziare la riparazione delle case assaltate
Intanto – riferiscono fonti egiziane consultate dall'agenzia Fides – i rappresentanti
locali dell'Egyptian Family House (Casa della Famiglia egiziana. organismo di collegamento
interreligioso sorto da alcuni anni come strumento per prevenire e mitigare le contrapposizioni
settarie) hanno iniziato una raccolta di fondi per finanziare la riparazione delle
case assaltate dai fanatici. (G.V.)
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