2016-07-06 15:41:00

European Disability Card, progetto per favorire l'inclusione


E’ stato presentato oggi a Roma, nella sala stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’iniziativa European Disabily Card. Il progetto ha per obiettivo quello di garantire la piena inclusione delle persone con disabilità nella vita sociale e culturale offerta nei territori. Prevede infatti l’introduzione di una tessera per i portatori di handicap che potrà facilitare il loro accesso a tutta una serie di servizi e opportunità. Adriana Masotti ha intervistato Giovanni Merlo, responsabile dell’attuazione del progetto per la Fish, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, in partenariato con la Federazione Associazioni Nazionali Disabili:

R. – Il progetto è la parte italiana di un’azione europea, che punta a garantire ai cittadini con disabilità dell’Unione Europea un’unica card, appunto, un unico titolo che consenta l’accesso alle diverse agevolazioni: ai mezzi di trasporto e ai luoghi di carattere culturale, ricreativo e sportivo. E’ un progetto molto ambizioso e complesso. Per quanto riguarda la parte italiana, è particolarmente difficile, perché non esiste una regolamentazione precedente in Italia e quindi si tratta di partire non proprio da zero, ma quasi.

D. – A quali esigenze delle persone disabili vuol rispondere?

R. – Innanzitutto, semplificare la vita delle persone con disabilità nel momento in cui si presentano ad un botteghino dello stadio, di un concerto, di un cinema o di un teatro, ma essere anche soprattutto uno strumento che favorisca l’inclusione, la partecipazione sociale di tutte le persone con disabilità. Noi sappiamo che ci sono diverse consuetudini. Abbiamo già fatto anche un primo studio di rilevazione in dieci città capoluogo, in Italia, e ci sono già diverse consuetudini che garantiscono alle persone con disabilità qualche forma di agevolazione - ingresso ridotto, oppure ingresso ridotto o gratuità per l’accompagnatore - ma anche tante complicazioni: ad esempio la presentazione dei certificati di invalidità piuttosto che di altri documenti. Ecco, con la Disability Card si intende semplificare tutto ciò e, dall’altra parte, si vuole che sia anche un forte incentivo per favorire appunto la partecipazione delle persone con disabilità alle opportunità che il nostro territorio offre. Si tratta anche di stimolare tutti gli operatori del settore, che sono sia enti locali che operatori privati, a comprendere come le persone con disabilità abbiano il diritto di essere considerati clienti e consumatori.

D. – Sappiamo che – e parlo per l’Italia – esistono ancora tantissime barriere architettoniche: per una persona in carrozzella prendere l’autobus vuol dire ancora un grosso  impegno. Le chiedo, quindi, se ha senso pensare al tempo libero, alla fruizione culturale, quando ci sono ancora tanti ostacoli quotidiani da superare...

R. – Direi che proprio per questo motivo dobbiamo occuparcene. Intanto, il tempo libero non è un tempo residuale. Qui poi, non parliamo solo di tempo libero, ma anche di accesso ai servizi della mobilità, quindi ai servizi di trasporto. Chiaramente la Disability Card, anche quando sarà introdotta, non risolverà tutti i problemi, anzi ne risolverà solo alcuni. E’, però, una potente forma di riconoscimento sociale della persona con disabilità, che favorirà sicuramente la maggiore attenzione proprio ai temi dell’accessibilità, della fruibilità, che ricordiamo già oggi vedono una normativa specifica italiana molto attenta. E’ un processo che è in atto sotto diversi fronti e la Disability Card lo affronta in senso propositivo.

D. – Il progetto avrà una durata illimitata o di un periodo definito?

R. – Il progetto punta all’introduzione in modo permanente della Disability Card. Come tutti gli strumenti che semplificano la vita alle persone, vuol dire che le istituzioni però devono farsi carico della complessità. Il prossimo appuntamento è il 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, dove renderemo conto dei passi di questo progetto.

D. – Quindi arriveranno poi agli interessati queste informazioni?

R. – Chiaramente, nel momento in cui la Disability Card sarà un fatto, ci sarà una grande attività di comunicazione e non abbiamo dubbi che poi le persone con disabilità saranno informate e aderiranno a questa proposta.

 








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