Riconoscere e tutelare i diritti dei marittimi: con questo obiettivo si celebra, il 10 luglio, la Domenica del Mare. Per l’occasione, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha diffuso un messaggio a firma del presidente, il card. Antonio Maria Vegliò, e del segretario, mons. Joseph Kalathiparambil. Il servizio di Isabella Piro:
90% delle merci viaggia via mare
Sono quasi 1 milione e 200mila i marittimi di tutto
il mondo che trasportano, a bordo di 50mila navi mercantili, il 90 per cento di ogni
tipo di merce. Questi i dati del commercio marittimo rilevati dal Pontificio Consiglio
Migranti e Itineranti nel suo messaggio. Dati che evidenziano “quanto la nostra vita
quotidiana dipenda dall’industria marittima e dal mare”.
Marittimi in prima linea nel salvataggio dei gommoni di migranti
Mobili, vestiti, cibo, petrolio: tutto questo viaggia
via mare e spesso non ce ne rediamo conto, al comodo delle nostre case. Non solo:
tante volte gli equipaggi di navi mercantili sono “in prima linea” nel soccorso dei
profughi e migranti “che cercano di arrivare in Europa a bordo di imbarcazioni o gommoni
stipati all’inverosimile e non in condizioni di navigare”.
Dignità umana e professionale dei marittimi è minacciata
Poi, il Dicastero vaticano ricorda le tante minacce
e difficoltà che devono affrontare quotidianamente i marittimi: pericoli naturali,
pirateria, rapine, lontananza dalla famiglia che porta i figli a crescere senza padre,
facendo ricadere “tutte le responsabilità familiari sulle spalle della madre”. Anche
“la dignità umana e professionale dei marittimi è minacciata”, sottolinea il messaggio,
quando il lavoro non viene retribuito, mentre la criminalizzazione di alcune attività
un tempo legali - ad esempio per quanto riguarda l’inquinamento – “rappresenta una
grave preoccupazione”.
Applicare la Convezione Oil sul lavoro in mare e incentivare Apostolato
Cosa fare, dunque? Il Pontificio Consiglio parla chiaro:
“Rispettare e proteggere i diritti umani e professionali dei marittimi”. Per questo,
viene lanciato un appello “ai governi ed alle autorità marittime competenti affinché
rafforzino l’applicazione della Convenzione sul Lavoro marittimo, siglata dall’Oil
nel 2006”, in particolare riguardo alle tutele dello stato di salute e benessere dei
lavoratori del mare. Ai vescovi ed alle diocesi marittime, inoltre, viene chiesto
di “istituire e sostenere l’Apostolato del mare, in quanto segno visibile della sollecitudine”
della Chiesa verso quanti “non possono ricevere una cura pastorale ordinaria”.
Iniziative a carattere ecumenico
Istituita nel 1975, quando l’Apostolato del Mare decise
di stabilire un giorno in cui riconoscere il contributo dei marittimi all’economia
mondiale, la Domenica del mare ha anche un’importanza ecumenica perché – conclude
il messaggio – “in molti porti le celebrazioni vengono fatte congiuntamente con altre
denominazioni cristiane, dando testimonianza di unità di intenti e cooperazione nel
tutelare i diritti dei marittimi”.
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