2016-06-29 08:32:00

Santi Pietro e Paolo: Messa del Papa. Cosa è il pallio


Nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della città di Roma, Papa Francesco presiede alle ore 9.30, nella Basilica Vaticana, la Celebrazione Eucaristica e benedirà i sacri palli, destinati ai nuovi arcivescovi metropoliti. Si tratta di 25 presuli dei 5 continenti, 5 sono italiani (mons. Zuppi arcivescovo di Bologna, mons. Lorefice arecivescovo di Palermo, mons. Tisi arcivescovo di Trento, mons. Accrocca arcivescovo di Benevento, mons. Ligorio arcivescovo di Potenza e mons. Piretto arcivescovo di Smirne). Il rito si apre con la processione, accompagnata dal canto del “Tu es Petrus”, cui prendono gli arcivescovi. E’ presente, come da tradizione, una delegazione del patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Al termine della celebrazione, i metropoliti ricevono uno a uno dalle mani del Santo Padre il pallio che verrà loro imposto nella Diocesi di appartenenza da parte del nunzio apostolico.

Cosa è e cosa simboleggia il Pallio
Il Pallio è una fascia di lana tessuta a mano che si poggia sulle spalle e si fa poi ricadere davanti sul petto e dietro alle spalle. Sulle origini di questa tradizione non esistono informazioni esatte, ma già nel IV secolo ci sono notizie che il Papa usava questo pallio. Probabilmente era un’insegna imperiale passata ai vescovi. Il pallio venne poi dato da Roma ai metropoliti, soprattutto ai tempi di Gregorio VII, subito dopo l’anno Mille, quando c’era la necessità di controllare l’elezione dei vescovi. Da quel periodo i metropoliti venivano a Roma a ricevere il pallio. Successivamente, il pallio venne concesso anche a quelli che non erano metropoliti come un’insegna d’onore. Negli anni ’70 c’è stata la riforma del pallio voluta da Paolo VI, per cui esso oggi viene concesso solo ai metropoliti, per lo più il 29 giugno, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, proprio a sottolineare il legame di chi porta il pallio con la Sede Apostolica.

La simbologia del pallio è andata arricchendosi nel corso i secoli. All’inizio, aveva una simbologia soprattutto ecclesiale, cioè in tutto il primo millennio il pallio indicava la pecorella che si era smarrita, quindi, di conseguenza, stava a significare il pastore che portava la pecora sulla spalla sinistra. E’ il pallio che è stato ripreso anche adesso da Papa Benedetto e che troviamo in tutta l’iconografia, in tutti i mosaici del primo millennio. Successivamente, dopo il primo millennio, ha cambiato forma:  è stato messo ad ipsilon sulla persona che lo portava e ha assunto un altro significato. Le croci rosse hanno assunto il significato delle piaghe del Signore. Gli spilloni, hanno assunto il significato dei tre chiodi della crocifissione. E quindi il pallio ha soprattutto un significato cristologico, del Cristo Buon Pastore. Oggi noi abbiamo questi due elementi insieme. Il pallio è fatto di lana e sta a significare la pecora che si è smarrita, porta gli spilloni ed ha queste croci a significare che il Buon Pastore dà la vita per le sue pecore.

Preghiera per i cristiani perseguitati
Durante la Messa si pregherà per l’unità della Chiesa, per la pace e la giustizia nel mondo, per i missionari del Vangelo e, in lingua cinese, per i cristiani perseguitati perché siano confortati “nell’ora della prova” e strappati “dalle mani dei loro nemici”. 

Alle 12.00, il Papa si affaccerà dalla finestra dello studio privato del Palazzo Apostolico per recitare l'angelus insieme ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro.








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