Forte la dimensione ecumenica di questo viaggio papale in Armenia. Vari gli incontri con la realtà armena apostolica e con il Catholicos, Karekin II. Sul volo verso Yerevan il nostro inviato in Armenia Giancarlo La Vella ha incontrato don Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere e responsabile della diocesi romana per i rapporti ecumenici:
R. – Credo che ci sia un grande sentire comune qui, in Armenia, da parte degli armeni apostolici e naturalmente anche degli armeno-cattolici, perché la visita del Papa conferma un rapporto di fraternità con questo popolo che ha sofferto, per il quale il Papa ha avuto parole molto chiare in passato, e Karekin II sente l’amicizia con Papa Francesco come una conferma di questo orizzonte ecumenico che ha bisogno di trovare, però, momenti di incontro e di espressione espliciti anche davanti ai popoli che hanno bisogno di riflettere nell’abbraccio dei capi delle Chiese nel cammino che percorrono insieme verso l’unità.
D. – Una visita i tre giorni, densa di impegni e di aspetti …
R. – Direi che senz’altro l’aspetto ecclesiale ecumenico è preponderante, perché questa Chiesa che vive in diaspora nel mondo e ha diversi centri propulsivi sente la visita di Papa Francesco come un’occasione unica, non soltanto per rafforzare i pilastri dell’incontro, del dialogo e del cammino, ma anche per guardare insieme alle sfide del mondo che sono plurali.
D. – L’Armenia, di che cosa ha bisogno, oggi?
R. – Ha bisogno di speranza, di futuro perché è un Paese che soffre, che vive anche la fatica di questo contesto storico particolare, che è un contesto di crisi per tutti. Quindi, speranza e futuro e apertura al mondo, rapporti fraterni di cui Papa Francesco penso sia l’esempio più luminoso.
Molti i giovani armeni desiderosi di incontrare Papa Francesco. Il nostro inviato a Yerevan, Giancarlo La Vella, ha intervistato una di loro Meri Ghazarian:
R. – Siamo molto emozionati, siamo felici e aspettiamo con tanta gioia. Vogliamo vederla veramente, partecipare alla Messa che farà per noi, per gli armeni.
D. – Come vedono il futuro, i giovani armeni?
R. – I giovani armeni in generale sono molto preoccupati per il futuro. Studiano, lavorano tantissimo per il futuro …
D. – E’ più facile affermarsi qui in Armenia o fuori?
R. – Intanto, ogni armeno – sono sicurissima – ama tantissimo l’Armenia; però, tanti amano andare fuori per avere una nuova esperienza e alla fine sempre tornano in Patria e lavorano qui.
D. – Che cosa vi aspettate dall’incontro con il Papa? Che cosa vi aspettate che Francesco dica, in particolare ai giovani?
R. – Per noi basta la sua benedizione; penso che tanti giovani sarebbero felici di avere una foto con lui …
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