2016-06-24 13:48:00

Mons. Ambrosio, Comece: Brexit è fatto grave, evitare disgregazione


La Brexit è “un fatto molto grave, ora si rischia l'effetto domino". E’ quanto affermato stamani dal card.Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Unanime la preoccupazione di tutti gli episcopati del continente europeo dopo il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Alessandro Gisotti ha raccolto il commento di mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio e vicepresidente della Comece, la Commissione degli episcopati della Comunità europea:

R. – Al di là, adesso, degli aspetti più tecnici e più immediatamente politici, la questione a mio parere è davvero anche di ordine culturale, cioè ricordare i nostri Padri fondatori che dopo le due guerre mondiali che hanno dilaniato l’Europa, quel desiderio di mettersi insieme, di lavorare insieme... Credo che davvero sia venuta meno questa ispirazione di fondo con il rischio di fare emergere sempre di più gli aspetti nazionalistici. Quindi vedo questo fatto in modo molto preoccupante, proprio perché anche culturalmente vi è il rischio di un ritornare a una Storia che pensavamo fosse già finita.

D. – Il Primate anglicano Welby ha affermato: “Non dobbiamo costruire barriere”. Il card. Nichols, arcivescovo di Westminster, ha detto che “speriamo che il Regno Unito continui a costruire accoglienza verso lo straniero”. Ecco, questo tema dell’immigrazione ha pesato molto e continua a pesare un po’ in tutta l’Europa …

R. – Indubbiamente. Questo certamente è uno degli aspetti di grande travaglio per tutti i Paesi europei e per l’Europa nel suo insieme, ma proprio perché c’è questa enorme situazione di emergenza non possiamo davvero non aprire il cuore e la mente nei confronti di queste persone e anche aiutarci perché vi sia la possibilità di una accoglienza di queste persone che fuggono. Davvero, se l’Europa vuole conservare la sua anima, deve ritrovare la maggiore unità e la maggiore collaborazione al suo interno, e deve aprirsi verso l’esterno. Questa è stata la tradizione europea che rischia di essere purtroppo, anche dal punto di vista culturale, smentita da questi fatti. Dobbiamo costruire ponti e non chiuderci a riccio nel nostro piccolo guscio.

D. – La Brexit arriva dopo le vittorie di numerosi partiti anti-Unione Europea in diversi Paesi dell’Europa. Cosa possono fare, secondo lei, i cristiani per provare a limitare queste spinte di disgregazione interne all’Europa?

R. – Innanzitutto, ricordare la Storia: se non ricordiamo la Storia della nostra Europa, rischiamo davvero di ripetere quei gravi fatti che già sono avvenuti, che hanno insanguinato il nostro Continente. Secondo, recuperare anche la nostra identità europea, perché la cultura europea è sempre stata una cultura fatta da espressioni e distanze le più diverse. E quindi, ritrovare il senso dell’unità anche nelle differenze tra i diversi popoli, tra le diverse culture. E terzo, davvero riprendere quell’anima cristiana che è stata troppo dimenticata e proprio a causa di questa dimenticanza siamo ormai avvolti da una nube da cui non sappiamo come uscire.

D. – In una giornata chiaramente così difficile per l’Europa, c’è forse un dato positivo, se vogliamo: cioè, i giovani nel Regno Unito hanno votato a maggioranza in favore del Remain, cioè del rimanere del Regno Unito nell’Unione Europea, ancora credono nell’Europa …

R. – I vescovi della Chiesa devono insistere molto anche presso le Istituzioni europee perché si dia maggiore spazio e maggiore voce ai giovani. L’Erasmus o cose di questo genere hanno davvero favorito quella circolazione di idee, di pensieri, di condivisioni. Proprio perché c’è tanta disoccupazione giovanile, occorrerebbe davvero che anche le Istituzioni europee si impegnassero maggiormente per favorire il domani, il futuro dei giovani perché questo è il futuro anche dell’Europa.

D. – La Gmg di Cracovia, ormai prossima, che vedrà ovviamente giovani di tutto il mondo ma soprattutto giovani europei, può essere anche un bel segno che dà la Chiesa all’Europa?

R. – Indubbiamente. Credo che potremo davvero respirare con un orizzonte grande, e Papa Francesco che ha fatto discorsi estremamente impegnativi proprio al Parlamento europeo, Papa Francesco ci aiuterà a guardare oltre gli steccati, aprirà davvero il cuore e la mente di tanti giovani per il bene dell’Europa e per il bene dell’umanità.








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