Un tribunale anti-terrorismo di Lahore ha prosciolto cinque cristiani accusati di blasfemia. Il caso era stato registrato il 16 agosto 2015 contro sedici persone accusate di aver pubblicato materiale considerato offensivo verso l'islam. Il tribunale aveva anche aggiunto accuse di “istigazione all'odio settario”. Tra le vittime - riferisce l'agenzia Fides - c’era il Pastore cristiano protestante Aftab Gill di Gujrat, che aveva pubblicato un manifesto con la parola "rasool" (in urdu: apostolo) per il suo defunto padre Fazal Masih, fondatore della sua comunità. I musulmani si sono sentiti offesi in quanto il termine “rasool” è un attributo del Profeta Maometto.
Con il termine ‘rasool’ i cristiani non hanno alcun intento blasfemo
L’Ong Claas (Centre for Legal Aid Assistance and Settlement) che assicura assistenza
legale ai fedeli, ricorda che "il termine ‘rasool’ è presente nella Bibbia in urdu
e i cristiani non avevano alcun intento blasfemo”. A settembre dello scorso anno il
tribunale anti-terrorismo di Gujranwala aveva negato la cauzione per gli imputati
cristiani. Ora, dopo una nuova istanza promossa da Claas, cinque fedeli sono stati
rilasciati.
Uso della legge sulla blasfemia continua a colpire i cristiani
"L'abuso della legge sulla blasfemia continua a colpire i cristiani in Pakistan" osserva
Claaas in una nota inviata a Fides. Il mese scorso almeno tre cristiani sono stati
accusati di blasfemia a Mandi Bahauddin, mentre a Gujrat una sarta cristiana, Sonia
Gill, è stata accusata per essersi seduta su un drappo recante versetti islamici sacri.
Nei mesi scorsi, a Faisalabad, il cristiano Usman Liaqat è stato denunciato per blasfemia
per aver pubblicato alcuni commenti sui social network. (P.A.)
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