Occorre fermare i piani di smembramento su base settaria con cui alcuni circoli internazionali pensano di risolvere i conflitti, ridisegnando i confini dei Paesi del Medio Oriente, a cominciare da Siria e Iraq, e preservare e incentivare la prospettiva di una convivenza collaborativa tra diverse componenti etniche e religiose che favorisca processi di democratizzazione anche a vantaggio dei popoli mediorientali. Questo il giudizio sulle convulsioni mediorientali espresso dai vescovi maroniti riunitisi la scorsa settimana a Bkerkè per celebrare il loro Sinodo annuale.
Siria e stallo politico in Libano al centro
dell’Assemblea dei vescovi maroniti
L'assemblea sinodale, presieduta dal Patriarca Béchara
Raï - riporta l’agenzia Fides - ha ascoltato con particolare attenzione le relazioni
dei vescovi maroniti delle eparchie siriane, soffermandosi sulla tragica condizione
vissuta dalla popolazione civile nell'area dl Aleppo. Riguardo alla situazione libanese
- si legge nel comunicato finale dei lavori - è stato denunciato l'impatto devastante
sulla politica, la sicurezza e l’economia del Paese dello stallo politico che da due
anni ormai impedisce l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Un empasse
determinato in buona parte dalle divisioni tra le fazioni politiche cristiane.
Anche Sinodo greco-cattolico dedicato a
crisi in Medio Oriente e in Libano
E la drammatica situazione della guerra in Siria,
in Iraq e in Palestina e la paralisi istituzionale in Libano sono tra i principali
temi all’attenzione del Santo Sinodo dei vescovi greco-cattolici riunito da ieri a
Aïn Trez, sede del Patriarcato. Nella prima giornata di lavori – riferisce il quotidiano
libanese L’Orient-le-Jour - i presuli
hanno fatto il punto sulla situazione della diaspora greco-cattolica in Europa e in
particolare in Svezia e Germania. Nel discorso di apertura, anche il patriarca Gregorio
III Laham ha rinnovato l’appello a trovare al più presto una soluzione alla crisi
politica libanese. Il presule ha poi insistito con forza sul dovere di non separare
mai il futuro dei cristiani nella regione da quello dei musulmani: “Siamo la Chiesa
degli Arabi”, ha detto senza risparmiare critiche all’Europa per le sue esitazioni
di fronte alla minaccia dell’Is. La chiusura dei Sinodo è prevista sabato 25 giugno.
(L.Z.)
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