2016-06-20 15:00:00

Roma, apre 7.mo Festival internazionale del Film cattolico


Ha inizio oggi a Roma la settima edizione del Festival Internazionale del Film Cattolico (Mirabile Dictu), la manifestazione ideata dalla regista e produttrice Liana Marabini per dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docufiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi. 

Il Festival conta quattro categorie in concorso
Nato nel 2010 sotto l’Alto Patronato del Pontificio Consiglio della Cultura, il Festival si svolge da oggi al 23 giugno e conta quattro categorie in concorso (miglior film, miglior documentario, miglior cortometraggio, miglior regista), ai vincitori delle quali andrà in premio il prestigioso Pesce d’Argento, ispirato al primo simbolo cristiano. Il Premio alla Carriera sarà quest’anno attribuito al produttore televisivo italiano Bibi Ballandi.

Scopo del Festival, portare le pellicole finaliste sul grande e piccolo schermo
Mirabile Dictu proietta i film in competizione finale per la giuria e i distributori, facilitando poi i contatti diretti tra questi ultimi e i produttori, con lo scopo di portare le pellicole finaliste sul grande e piccolo schermo, nella distribuzione home video, della pay per view e di Internet. Le proiezioni hanno luogo fino a mercoledì prossimo presso Palazzo Cesi, in via della Conciliazione, mentre la cerimonia di premiazione, condotta dal giornalista Armando Torno, si svolgerà nella sera del 23 giugno presso il Palazzo della Cancelleria.

Il film è un ottimo strumento di evangelizzazione
“Dobbiamo evangelizzare con tutti i mezzi a nostra disposizione e il film è un buon strumento: arriva in tutte le case ed è compreso da tutti, anche da coloro che non amano leggere – spiega la presidente del Festival Liana Marabini –. Anche quest’anno il numero di film ricevuti è davvero impressionante: più di 1.000 – prosegue –. Qualche anno fa, i film con soggetto cattolico erano davvero pochi: ci piace pensare che il nostro Festival ha contribuito in qualche modo a dare speranza e coraggio a quanti si impegnano nella realizzazione di questo tipo di prodotto. Nell’industria del cinema non è facile, eppure negli ultimi anni assistiamo ad una produzione sempre crescente di film a soggetto biblico in generale e cattolico in particolare”.

Un film può suscitare conversioni e vocazioni 
“Conosciamo più di un caso di persone convertite alla fede grazie ad un film – aggiunge la presidente Marabini –. E anche persone la cui vocazione sacerdotale è stata suscitata da un film. Incoraggiare e valorizzare le vocazioni deve essere un impegno di tutti i giorni, di tutti noi, perché i sacerdoti hanno una missione difficile ed essenziale per migliorare il mondo. E non dimentichiamo che Gesù era un sacerdote”. (R.P.)








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