2016-06-18 11:01:00

Caritas Internationalis ad un anno dalla 'Laudato si'


Ricorre oggi il primo anniversario della pubblicazione dell’Enciclica di Francesco “Laudato sì” sulla protezione della Casa Comune. Sul valore sociale e ambientale di questo documento, Linda Bordoni ha intervistato il segretario generale di Caritas Internationalis, Michel Roy:

R. – E’ stato un documento molto bello, che ci ha dato molta energia per andare avanti su un quadro strategico. Il nostro tema, per questi quattro anni, è stato “Una sola famiglia umana, prendendosi cura della creazione” ed effettivamente l’Enciclica “Laudato sì’”, un anno dopo, ci guida. Però la gente non riesce a seguirla, perché il mondo corre rapidamente. Ci sono due sfide. La prima è quella di riuscire a fermare le sovvenzioni alle energie fossili e questo deve essere fatta adesso, cercando di trasformarle in rinnovabili. Però ancora non vediamo questo cambiamento, ma deve essere fatto: se non verrà fatto adesso, ci sarà una catastrofe ancora più grande! E questo non è solamente la “Laudato sì’” a sostenerlo, ma ci sono anche le decisioni del Summit di Parigi sul cambiamento climatico. L’altra grande sfida è, invece, nostra e riguarda tutti noi: dobbiamo cambiare il nostro stile di vita e consumare molto meno. Sappiamo tutti che dobbiamo cambiare, ma sappiamo anche che è molto difficile farlo. Queste due sfide mostrano come l’uomo, i poveri e la natura siano vittime di questo modello di sviluppo, che consuma: un modello materialista centrato sul consumo. C’è ancora molto da fare!

D. – La “Laudato sì’” ha veramente messo in luce quanto la giustizia ambientale sia una giustizia sociale…

R. – E’ questo nuovo concetto di “ecologia umana” che Papa Francesco spinge: come persone, come uomini, siamo parte della natura e abbiamo bisogno della natura. Il modello di sviluppo attuale esclude, invece, la gente ed esclude la natura. Questa visione unificatrice è una visione molto importante e attraversa tutte le parti del mondo.

D. – Accennava anche alla riunione di Parigi sul cambiamento climatico: in quei giorni si parlava tanto di “Laudato sì’”…

R. – Questo pensiero, questa Enciclica ha veramente avuto un grande impatto, che viene riconosciuto anche dalla stessa Comunità internazionale. La delegazione della Santa Sede, durante i lavori del Summit, è stata invitata dalle delegazioni di altri Paesi - principalmente del Sud del mondo - per poter avere una opinione. Si vedeva come la “Laudato si’” avesse guidato veramente la riflessione di molte delegazioni… Siamo arrivati ad un accordo, che non è sicuramente perfetto ma che impegna ogni parte ed ogni Paese a fare qualcosa e ad avere piani per cambiare la situazione.








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